Eventi @ FOND. DELLE CONVERTITE

07 Settembre 2018 15:00 - 08 Settembre 2018 19:30

Attività 2018   FOND. DELLE CONVERTITE

Calle Convertite, 30133 Venezia, Italia

Installazione di un banchetto di vendita di ortaggi biologici e cosmetici naturali prodotti nel carcere femminile. Il banchetto è stato recentemente rivisitato con l'aiuto dell'Arch. Fabiola Bazzo con un progetto che ha avuto lo scopo di valorizzare le verdure biologiche e i prodotti di cosmetica naturale e biologica dell'orto del carcere: “Un oggetto di scambio e d’incontro tra carcere e città” . Al lavoro di riqualificazione del banchetto è stato affiancato anche un lavoro artistico che ha portato alla creazione di un fumetto che abbiamo chiamato Daydreaming INSIDE-OUT, il cui titolo deriva dalla citazione del famoso Winsor McCay in una celebre vignetta di Little Nemo (1905-09); si tratta di un fumetto che rappresenta il viaggio immaginario del banchetto della cooperativa mentre conduce le detenute per le vie della città, raggiungendo infine il negozio della cooperativa Process Collettivo ai Frari. Una riproduzione delle tavole originali dei disegni sarà esposta al banchetto, mentre la vignetta più rappresentativa è stata stampata in formato cartolina e sulle borse shopper a disposizione del pubblico.



11 Settembre 2014 15:30 - 14 Settembre 2014 19:30

Esposizioni 2014   FOND. DELLE CONVERTITE

Calle Convertite, 30133 Venezia, Italia

Il progetto intende creare un' installazione utilizzando vegetali e altri oggetti come carta, legno e stoffe, da allestire di fronte alla Casa di Reclusione Femminile della Giudecca. Il senso della composizione: ludica, ironica e teatrale dovrà rappresentare visivamente una manifestazione di verdure e frutti umanizzati, (costruendo ad esempio braccia e gambe, disegnandogli occhi e bocca) che mette in scena una manifestazione in difesa dell'ambiente.
Si vuole quindi allestire una “guerriglia” immaginaria di vegetali che si ribellano ai cibi OGM, alle monoculture, alle multinazionali che controllano il cibo del nostro pianeta e cancellano le biodiversità, all'inquinamento ambientale che questo tipo di produzione industriale produce. L'obiettivo è di intrecciare l'estetica e l'arte con l'ecologia politica, la militanza per ricreare un luogo liberato dal tempo, dallo spazio, dall'immaginario che consente alle persone di immedesimarsi in tale lotta e di sensibilizzarsi sui contenuti espressi.
Si è deciso di installare “l'opera” di fronte al carcere femminile perché è noto che all'interno della struttura c'è un orto che viene coltivato e curato dalle detenute attraverso un laboratorio gestito dalla cooperativa Rio Terà dei Pensieri. La produzione è completamente biologica e certificata ICEA, i prodotti sono venduti o a GAS (gruppi di acquisto solidale) oppure attraverso un banchetto esposto una volta a settimana fuori dal carcere. L'intento che si vuole raggiungere è di usare per l'installazione proprio questa frutta e verdura e coinvolgere in questo processo anche le persone che lavorano alla cooperativa. Il progetto prende spunto dal percorso dell'artista Piero Gilardi e dal suo impegno politico legato ai temi dell'ambiente. In particolare è stato fondamentale per questo lavoro la performance teatrale Stop Pollution, messa in scena dall'artista con gli indiani Mohawk sul tema dell'inquinamento ambientale.



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