Nel vecchio gioco da campo chiamato “Piera alta” lo scopo è, ad un dato segnale, correre e salire su un rialzo qualsiasi, un gradino, una pietra, la base di un pozzo, una panchina e così via, in una spinta all’elevarsi da un grado zero. Per l'edizione in forma limitata di quest'anno, vogliamo ripartire da questa tattica d'utilizzo ludico dello spazio urbano, per ripensarlo e ridefinirlo come luogo di piattaforme e speakers' corners condivisi.

Piera Alta diventa un suggerimento a trovare o costruire uno spazio in cui la libertà di parola prenda il sopravvento, in cui le difficoltà diventino il grado zero da cui levitare ed emanciparsi, una piattaforma da cui sia possibile costruire un programma anziché un singolo intervento.

Si tratta della possibilità di recuperare una dimensione immaginativa, che porta i nostri sguardi e il nostro agire al di sopra delle contingenze.

Vai all'inizio della pagina