VitaMina X: indeterminata essenza indispensabile per l’organismo sociale. Alchimia di luoghi, persone, grida di bambini, vento tra le foglie. Arte.

Un’arte che coinvolga, che provochi, che dialoghi, non che atterri da moduli lunari per prendere segni dal luogo che la ospita e fuggirsene lontano.

VitaMina X: spinta, energia, vitalità, rivoluzione. Rottura dell’abitudine, presenza, impegno, nutrimento, verde nel cemento che si fa largo tra le fughe dei mattoni.

Con il termine vitamina intendiamo un insieme di elementi essenziali al nostro organismo.

Se pensiamo ad un organismo come all’ambiente che ci identifica e che ci circonda, vogliamo che appaia sano e rigoglioso, e che susciti un senso di benessere in chi lo vive.

Per questo, la decima edizione del Festival delle arti si prefigge come obiettivo quello di arricchire il territorio in cui è nato e cresciuto, attraverso un’arte che non sia estranea all’ambiente in cui opera, ma che riesca ad innescare un dialogo tra gli spazi e le persone che la ospitano.

In un’epoca in cui si esalta il momento, l’effimero e la velocità, intraprendere un percorso artistico e culturale in grado di trasmettere un messaggio che venga recepito e fatto proprio da chi ne entra in contatto, non è semplice. Ma il valore di un progetto che con caparbietà e costanza riesce ad insinuarsi e a germogliare in una comunità è ben maggiore di qualunque idea fugace, perché durando nel tempo riesce a lasciare un segno nel tessuto sociale.

Affinché ciò si realizzi, è essenziale che alla base del progetto ci sia un concetto, un’idea forte e condivisibile. Abbiamo bisogno di un ritorno al contenuto.

VitaMina X è energia, vitalità da portare nei luoghi e tra le persone dell’isola della Giudecca e di Sacca Fisola, una spinta che riesca a suscitare reazioni fuori dall’ordinario, che escano dagli schemi e dai meccanismi a cui ormai siamo abituati; non abbiamo bisogno di slogan e frasi ad effetto ma di quel nutrimento che ci aiuti a riappropriarci della nostra cultura.

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