ANGIOLINI, CHIUSI, ROCCARO - Iremembre
08 Settembre 2022 20:00
Calle della Croce 95, Giudecca 30133 Venezia VE, Italia
Si tratta di un documentario sperimentale realizzato da Giacomo Angiolini, Carlo Chiusi ed Elena Roccaro con materiali d'archivio (archivio personale, archive.org e fondo Prelinger) a Giugno 2021 durante il Laboratorio di Cinema Documentario e Sperimentale tenuto dal docente Bertozzi Marco e l'assistente Matteo Primiterra nel corso magistrale di Arti Visive (Università Iuav di Venezia).
Il film narra di un viaggio introspettivo attraverso alcune memorie. Protagonista è un essere artificiale che racconta e rivive le memorie mediante l’esperienza del sogno. Nel sogno è un essere umano, possiede un corpo e percepisce il mondo che lo circonda. Attraverso questa forma materiale, sperimenta sensazioni, in un primo momento nuove, eccitanti, poi sempre più traumatiche e dolorose, fino ad immergersi in un flusso spasmodico, caotico, frammentato e ossessivo.
Al termine della narrazione si scopre che l’entità protagonista altro non è che un’intelligenza artificiale semi distrutta e abbandonata in una discarica che rivive in un continuo loop film e video presenti nel suo archivio dati. L’I.A. si ritrova dunque immersa in un flusso di (in)coscienza, un turbinio di dati, immagini e suoni, un ammasso di ricordi, memorie e sensazioni: da emotive a corporee, da psicologiche a viscerali e istintuali, catapultata nell’esperienza delle memorie ritrovate , l’I.A. è portata infine a vivere l’esperienza della solitudine e dell’abbandono su cui focalizza la sua attenzione: lasciata sola a se stessa e costretta a vivere nell’eterno loop dei suoi (non) ricordi.
Il film narra di un viaggio introspettivo attraverso alcune memorie. Protagonista è un essere artificiale che racconta e rivive le memorie mediante l’esperienza del sogno. Nel sogno è un essere umano, possiede un corpo e percepisce il mondo che lo circonda. Attraverso questa forma materiale, sperimenta sensazioni, in un primo momento nuove, eccitanti, poi sempre più traumatiche e dolorose, fino ad immergersi in un flusso spasmodico, caotico, frammentato e ossessivo.
Al termine della narrazione si scopre che l’entità protagonista altro non è che un’intelligenza artificiale semi distrutta e abbandonata in una discarica che rivive in un continuo loop film e video presenti nel suo archivio dati. L’I.A. si ritrova dunque immersa in un flusso di (in)coscienza, un turbinio di dati, immagini e suoni, un ammasso di ricordi, memorie e sensazioni: da emotive a corporee, da psicologiche a viscerali e istintuali, catapultata nell’esperienza delle memorie ritrovate , l’I.A. è portata infine a vivere l’esperienza della solitudine e dell’abbandono su cui focalizza la sua attenzione: lasciata sola a se stessa e costretta a vivere nell’eterno loop dei suoi (non) ricordi.