ANNA ZEMELLA - BLUE MOON DI TUTTI
07 Settembre 2018 15:30 - 09 Settembre 2018 19:30
Fondamenta Ponte Piccolo, 30133 Venezia, Italy
BLUE MOON DI TUTTI
fotografie di Anna Zemella
presentazione di Marina Dragotto
Nato con l’ambizione di segnare un punto di riferimento nel paesaggio del Lido, un richiamo dello sguardo per chi ci arriva da Santa Maria Elisabetta, uno snodo per mettere ordine tra la il lato urbano dell’isola e il suo specchio balneare, il Blue Moon ha presto rivelato la sua incapacità di conquistare il cuore dei lidensi.
Rifiutato da subito come corpo estraneo, i suoi spazi non hanno mai preso la vita immaginata dai suoi progettisti e le sue strutture hanno rapidamente conosciuto il degrado e l’abbandono.
Come spesso accade ai progetti sbagliati realizzati nel posto giusto, il Blue Moon ha ripreso vita da un uso spontaneo e rovesciato del suo scheletro.
La passerella proiettata verso il mare, vero mistero di un progetto incompreso, inservibile e inutile nel suo ruolo di passeggiata, risulta utilissima come grande ombrellone accogliente, vitale e democratico, come custode di borsoni e carrelli, come appoggio per gli asciugamani bagnati o, per un momento, di quieta contemplazione del mare.
Questo gioco di rovesciamento e di riscatto è strettamente legato all’uso libero di quel tratto di spiaggia e alla sua posizione centrale, retaggio di una città che sa ancora capire il valore di far convivere l’esclusivo De Bains e la più popolare Zona A con il diritto di tutti a una libera spiaggia e a un libero mare.
Corre voce di una sua imminente privatizzazione. Avranno il coraggio di farlo davvero?
fotografie di Anna Zemella
presentazione di Marina Dragotto
Nato con l’ambizione di segnare un punto di riferimento nel paesaggio del Lido, un richiamo dello sguardo per chi ci arriva da Santa Maria Elisabetta, uno snodo per mettere ordine tra la il lato urbano dell’isola e il suo specchio balneare, il Blue Moon ha presto rivelato la sua incapacità di conquistare il cuore dei lidensi.
Rifiutato da subito come corpo estraneo, i suoi spazi non hanno mai preso la vita immaginata dai suoi progettisti e le sue strutture hanno rapidamente conosciuto il degrado e l’abbandono.
Come spesso accade ai progetti sbagliati realizzati nel posto giusto, il Blue Moon ha ripreso vita da un uso spontaneo e rovesciato del suo scheletro.
La passerella proiettata verso il mare, vero mistero di un progetto incompreso, inservibile e inutile nel suo ruolo di passeggiata, risulta utilissima come grande ombrellone accogliente, vitale e democratico, come custode di borsoni e carrelli, come appoggio per gli asciugamani bagnati o, per un momento, di quieta contemplazione del mare.
Questo gioco di rovesciamento e di riscatto è strettamente legato all’uso libero di quel tratto di spiaggia e alla sua posizione centrale, retaggio di una città che sa ancora capire il valore di far convivere l’esclusivo De Bains e la più popolare Zona A con il diritto di tutti a una libera spiaggia e a un libero mare.
Corre voce di una sua imminente privatizzazione. Avranno il coraggio di farlo davvero?