Associazione Culturale Progetto 7LUNE
07 Settembre 2018 15:30 - 09 Settembre 2018 19:30
Calle Accademia dei Nobili, 618, 30133 Venezia, Italy
Mostra “el árbol de la vida” - L'albero della vita
L’albero è uno spazio abitato: brulicante di linfa e piccoli esseri viventi, le sue radici affondano nella terra tra gli insetti, sul suo tronco si arrampicano scoiattoli, tra i rami nidificano gli uccelli. Un “condominio naturale” ricco di simboli e significati ancestrali. L’albero sta fuori: fuori dalla casa, dagli edifici della cosiddetta “civiltà”, fuori dagli spazi che l’uomo ha deputato a sé e che cerca estenuamente di difendere. Ma la natura è più forte e l’albero della vita si mostra nel suo splendore e nella sua forza: ci dice con i suoi rami verso dove va la luce, sta ritto contro il vento, protegge dalla pioggia e dal sole, non giudica chi si ripara sotto le sue fronde. L’albero è fuori dal luogo e fuori dal tempo: è una traccia del passato, è eretto anche nel presente e persisterà nel futuro, ci parla e le opere che vi mostreremo ci insegneranno ad ascoltarlo e ad apprendere da lui.
Segnalibri “Arianna nel labirinto”
Luogo inospitale per eccellenza, il labirinto si configura come una prigione, uno spazio “fuori” dalla norma, una costruzione interna alla città che tuttavia esclude, ghettizza, lascia separato chi vi è rinserrato. Chi rinchiudiamo nei labirinti? Gli esseri considerati “fuori luogo”, che non riusciamo a far rientrare nelle strette maglie della “normalità”. Il Minotauro, il mostro, è ciò che devia dalla norma, e in questo senso è il simbolo stesso dell’essere “fuori luogo” che è rinchiuso in un “luogo” per essere tenuto “fuori” dalla comunità. Ma Arianna entrerà nel labirinto a salvarlo, per tirarlo fuori o per decidere di vivere lì con lui. Presentazione del libro di Silvia Favaretto “Minotaura” abbinata alla mostra di segnalibri, sabato 8 settembre alle ore 16.00.
Oggetti di artigianato messicano "Ojos de Dios"
L’Ojo de Dios è sicuramente la figura più conosciuta della cultura “huichola” e rappresenta i 5 punti cardinali del cosmo wixárika -oriente, ponente, nord, sud e centro, ma ha anche tanti altri significati, soprattutto inerenti alla preghiera e alla benedizione. E’ ad ogni modo una sorta di bussola che ci aiuta a percorrere anche il “Fuori luogo”, i luoghi non fisici, gli spazi spirituali. L’apprendimento di una antica tecnica dei pueblos Originarios degli Huicholes di Wirikuta (Messico) e la realizzazione di un oggetto che rappresenta il nostro personale Cerchio Universale è un pretesto per trovare nuova energia, forza e concentrazione o per augurarla a qualcuno. Infatti, in origine gli Ojos de Dios vengono intessuti dai padri per i figli (ogni giro un anno di vita del bambino) a partire dal compimento dei 5 anni. Strumento per concentrarsi, riflettere, ritrovare la serenità, è anche una tessitura “terapeutica” a cui si possono approcciare uomini e donne di qualsiasi età. L’associazione offre durante il Festival un laboratorio gratuito di tessitura del proprio Ojo de Dios, domenica 9 settembre alle ore 16.00.
L’albero è uno spazio abitato: brulicante di linfa e piccoli esseri viventi, le sue radici affondano nella terra tra gli insetti, sul suo tronco si arrampicano scoiattoli, tra i rami nidificano gli uccelli. Un “condominio naturale” ricco di simboli e significati ancestrali. L’albero sta fuori: fuori dalla casa, dagli edifici della cosiddetta “civiltà”, fuori dagli spazi che l’uomo ha deputato a sé e che cerca estenuamente di difendere. Ma la natura è più forte e l’albero della vita si mostra nel suo splendore e nella sua forza: ci dice con i suoi rami verso dove va la luce, sta ritto contro il vento, protegge dalla pioggia e dal sole, non giudica chi si ripara sotto le sue fronde. L’albero è fuori dal luogo e fuori dal tempo: è una traccia del passato, è eretto anche nel presente e persisterà nel futuro, ci parla e le opere che vi mostreremo ci insegneranno ad ascoltarlo e ad apprendere da lui.
Segnalibri “Arianna nel labirinto”
Luogo inospitale per eccellenza, il labirinto si configura come una prigione, uno spazio “fuori” dalla norma, una costruzione interna alla città che tuttavia esclude, ghettizza, lascia separato chi vi è rinserrato. Chi rinchiudiamo nei labirinti? Gli esseri considerati “fuori luogo”, che non riusciamo a far rientrare nelle strette maglie della “normalità”. Il Minotauro, il mostro, è ciò che devia dalla norma, e in questo senso è il simbolo stesso dell’essere “fuori luogo” che è rinchiuso in un “luogo” per essere tenuto “fuori” dalla comunità. Ma Arianna entrerà nel labirinto a salvarlo, per tirarlo fuori o per decidere di vivere lì con lui. Presentazione del libro di Silvia Favaretto “Minotaura” abbinata alla mostra di segnalibri, sabato 8 settembre alle ore 16.00.
Oggetti di artigianato messicano "Ojos de Dios"
L’Ojo de Dios è sicuramente la figura più conosciuta della cultura “huichola” e rappresenta i 5 punti cardinali del cosmo wixárika -oriente, ponente, nord, sud e centro, ma ha anche tanti altri significati, soprattutto inerenti alla preghiera e alla benedizione. E’ ad ogni modo una sorta di bussola che ci aiuta a percorrere anche il “Fuori luogo”, i luoghi non fisici, gli spazi spirituali. L’apprendimento di una antica tecnica dei pueblos Originarios degli Huicholes di Wirikuta (Messico) e la realizzazione di un oggetto che rappresenta il nostro personale Cerchio Universale è un pretesto per trovare nuova energia, forza e concentrazione o per augurarla a qualcuno. Infatti, in origine gli Ojos de Dios vengono intessuti dai padri per i figli (ogni giro un anno di vita del bambino) a partire dal compimento dei 5 anni. Strumento per concentrarsi, riflettere, ritrovare la serenità, è anche una tessitura “terapeutica” a cui si possono approcciare uomini e donne di qualsiasi età. L’associazione offre durante il Festival un laboratorio gratuito di tessitura del proprio Ojo de Dios, domenica 9 settembre alle ore 16.00.