Branco.6 - Giulia Vecchiato
11 Settembre 2014 15:30 - 14 Settembre 2014 19:30
Calle Orti, 30133 Venezia, Italia
Questi lavori sono per me molto intimi, permettono al fruitore di guardare nella mia testa, come fossero radiografie della mia mente.
E' "far leggere anche a chi non sa leggere". Le forme ed i segni sono tentativo di creare un alfabeto universale. Allo stesso tempo non credo di realizzare questi lavori per "esprimere" me stessa. Credo piuttosto che sia un processo per "liberarmi" da me stessa.
Si tratta di qualcosa di violento e talvolta di più grande di noi, qualcosa che ci logora finché non l'abbiamo portata a termine, opprimendoci con un peso non indifferente. Solo il compimento dell'opera può liberarci da quel peso e lasciarci per un po' a sguazzare nelle acque leggere della lusinga (fino a quando una nuova intuizione non ci investe con il suo peso e le sue responsabilità).
In questo senso credo che la creazione sia "liberazione dal sé" e non "espressione del sé".
La ripetizione del segno è divenuta fondamentale per questo processo di liberazione, i segni reiterati sono delle fissazioni formali che mi trasmettono una sorta di quiete esistenziale.
Giulia Vecchiato espone con il collettivo Branco.6 all'Anffas Redentore.
E' "far leggere anche a chi non sa leggere". Le forme ed i segni sono tentativo di creare un alfabeto universale. Allo stesso tempo non credo di realizzare questi lavori per "esprimere" me stessa. Credo piuttosto che sia un processo per "liberarmi" da me stessa.
Si tratta di qualcosa di violento e talvolta di più grande di noi, qualcosa che ci logora finché non l'abbiamo portata a termine, opprimendoci con un peso non indifferente. Solo il compimento dell'opera può liberarci da quel peso e lasciarci per un po' a sguazzare nelle acque leggere della lusinga (fino a quando una nuova intuizione non ci investe con il suo peso e le sue responsabilità).
In questo senso credo che la creazione sia "liberazione dal sé" e non "espressione del sé".
La ripetizione del segno è divenuta fondamentale per questo processo di liberazione, i segni reiterati sono delle fissazioni formali che mi trasmettono una sorta di quiete esistenziale.
Giulia Vecchiato espone con il collettivo Branco.6 all'Anffas Redentore.