EL DOTOR DEI MATI - Spettacolo di e con C. Fontanari
09 Settembre 2017 19:30
Calle Spini, 432 - Giudecca 30133 Venezia, Italia
El dotor dei mati è uno spettacolo basato sulla testimonianza diretta del nonno dell’attrice e autrice Claudia Fontanari, medico e amico di Franco Basaglia, realizzato per raccontare il percorso di un uomo che ha cambiato il corso della storia.
“E ora, to cugino el gera mato o no?” “Mah, dipende…dipende da cossa ti intendi par mato”.
In anni di cambiamenti e scontri di ideali, una rivoluzione che non sapeva di essere tale è filtrata tra le mura dei manicomi italiani facendole lentamente sbriciolare e posare a terra come macerie pronte a far nascere qualcosa di nuovo. Una lotta che parte da un pensiero nella mente di Franco Basaglia e culmina in una legge che porta il suo nome. Intorno a questa storia italiana si ramificano altri percorsi come quello di Diego Fontanari, un medico che arriva a Venezia a inizio anni ’60 per costruire un nuovo reparto, quello di neurologia. Passo dopo passo, costruendo, scavando, immaginando, sperimentando, Diego scopre che la linea che separa il matto dal sano non è poi così netta. Nei rapporti con la città, con i medici, con i malati o i considerati tali, prende forma un nuovo modo di pensare e di agire. La storia di un nonno raccontata alla nipote, che intreccia il percorso di un grande cambiamento nella storia d’Italia. Diego Fontanari è stato per anni primario del reparto di neurologia, all’Ospedale Civile, dove ha diretto la Divisione di Neurologia convenzionata per l’insegnamento con l’Università di Padova. Era considerato il “nemico dei manicomi” e le sue posizioni sono da sempre state molto in sintonia con quelle di Franco Basaglia. Come l’illustre psichiatra veneziano, anche Fontanari era a favore della chiusura degli ospedali psichiatrici determinata poi proprio dalla legge 180 del 1978, meglio conosciuta come “Legge Basaglia”. Fondatore del Museo del manicomio di San Servolo, Fontanari ricordava così quest’esperienza: “Questo momento è stato raggiunto superando posizioni mentali e concetti dottrinali ritenuti solidissimi e che si deve ancora continuare a modificare per i travagli che comporta sostenere l’importanza che ha il concetto che la libertà anche per il malato di mente è curativa”.
Lo spettacolo, di e con Claudia Fontanari, con la regia di Sara Valerio, si svolgerà sabato 9 alle 19.30 presso il Circolo Culturale R. Nardi.
“E ora, to cugino el gera mato o no?” “Mah, dipende…dipende da cossa ti intendi par mato”.
In anni di cambiamenti e scontri di ideali, una rivoluzione che non sapeva di essere tale è filtrata tra le mura dei manicomi italiani facendole lentamente sbriciolare e posare a terra come macerie pronte a far nascere qualcosa di nuovo. Una lotta che parte da un pensiero nella mente di Franco Basaglia e culmina in una legge che porta il suo nome. Intorno a questa storia italiana si ramificano altri percorsi come quello di Diego Fontanari, un medico che arriva a Venezia a inizio anni ’60 per costruire un nuovo reparto, quello di neurologia. Passo dopo passo, costruendo, scavando, immaginando, sperimentando, Diego scopre che la linea che separa il matto dal sano non è poi così netta. Nei rapporti con la città, con i medici, con i malati o i considerati tali, prende forma un nuovo modo di pensare e di agire. La storia di un nonno raccontata alla nipote, che intreccia il percorso di un grande cambiamento nella storia d’Italia. Diego Fontanari è stato per anni primario del reparto di neurologia, all’Ospedale Civile, dove ha diretto la Divisione di Neurologia convenzionata per l’insegnamento con l’Università di Padova. Era considerato il “nemico dei manicomi” e le sue posizioni sono da sempre state molto in sintonia con quelle di Franco Basaglia. Come l’illustre psichiatra veneziano, anche Fontanari era a favore della chiusura degli ospedali psichiatrici determinata poi proprio dalla legge 180 del 1978, meglio conosciuta come “Legge Basaglia”. Fondatore del Museo del manicomio di San Servolo, Fontanari ricordava così quest’esperienza: “Questo momento è stato raggiunto superando posizioni mentali e concetti dottrinali ritenuti solidissimi e che si deve ancora continuare a modificare per i travagli che comporta sostenere l’importanza che ha il concetto che la libertà anche per il malato di mente è curativa”.
Lo spettacolo, di e con Claudia Fontanari, con la regia di Sara Valerio, si svolgerà sabato 9 alle 19.30 presso il Circolo Culturale R. Nardi.