LORENZO MONTINARO – Masa Tese Riasa
08 Settembre 2022 15:30 - 11 Settembre 2022 19:00
Sacca Fisola, Fondamenta Beata Giuliana di Collalto, Venezia
Questo lavoro vuole essere un omaggio e allo stesso tempo reinterpretazione di una scena fondamentale del film 8 e mezzo di Federico Fellini. Nel film un mago legge nella mente del protagonista Guido Anselmi.
L’assistente del mago scrive così sulla lavagna la formula “ASA NISI MASA”. Parole apparentemente senza senso, se non fosse che quella formula altro non è che la parola “anima” in alfabeto serpentino, un tipo di alfabeto utilizzato da bambini per parlare in codice e nascondere significati. Non a caso la parola viene ripetuta in una scena in cui una bambina dice a Guido bambino che se vorrà accedere al tesoro della vita dovrà ricordarsi la formula “ASA NISI MASA”.
Dunque è l’anima la chiave per accedere ai segreti della vita. Anima è anche la soluzione ai problemi di Guido, un regista in piena crisi poetica ed esistenziale, in cerca della chiave per realizzare il suo nuovo attesissimo film.
Nella mia poetica l’anima non esiste. O se esiste, è qualcosa di altamente terreno, spogliata da ogni riferimento spirituale. L’anima è materia. La materia è la stessa terra che calpestiamo, che un giorno, calpesterà noi. Da qui la mia scelta di fare questo lavoro in un terreno adiacente a un parco giochi, un luogo brulicante di vita. Ma dove c’è vita, c’è inevitabilmente la morte. E dunque materia diventa la parola opposta ad anima, che invece di allontanarci dalle cose e da noi stessi, ci avvicina a tutte le cose terrene, fatte della stessa materia del nostro corpo.
L'opera di Lorenzo Montinaro, Masa Tese Riasa (2022) è parte della mostra-evento Abitare lo spazio a cura di Ileana Rutigliano e Giulia del Gobbo.
La mostra ha l’obiettivo di riunire una serie di artisti che vogliono dare vita a nuove modalità di vivere lo spazio pubblico, rendendolo personale. Lo spazio viene ripensato come se fosse la loro casa, facendo in modo di creare una continuità tra dimensione privata e pubblica, ed allontanare in ogni dicotomia e scissione che costella quotidianamente queste due sfere abitative. Ed ancora andare oltre il mero uso funzionale dello spazio. Renderlo unico e trasformarlo attraverso una nostra sensibilità intima, che ci appartiene.
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L’assistente del mago scrive così sulla lavagna la formula “ASA NISI MASA”. Parole apparentemente senza senso, se non fosse che quella formula altro non è che la parola “anima” in alfabeto serpentino, un tipo di alfabeto utilizzato da bambini per parlare in codice e nascondere significati. Non a caso la parola viene ripetuta in una scena in cui una bambina dice a Guido bambino che se vorrà accedere al tesoro della vita dovrà ricordarsi la formula “ASA NISI MASA”.
Dunque è l’anima la chiave per accedere ai segreti della vita. Anima è anche la soluzione ai problemi di Guido, un regista in piena crisi poetica ed esistenziale, in cerca della chiave per realizzare il suo nuovo attesissimo film.
Nella mia poetica l’anima non esiste. O se esiste, è qualcosa di altamente terreno, spogliata da ogni riferimento spirituale. L’anima è materia. La materia è la stessa terra che calpestiamo, che un giorno, calpesterà noi. Da qui la mia scelta di fare questo lavoro in un terreno adiacente a un parco giochi, un luogo brulicante di vita. Ma dove c’è vita, c’è inevitabilmente la morte. E dunque materia diventa la parola opposta ad anima, che invece di allontanarci dalle cose e da noi stessi, ci avvicina a tutte le cose terrene, fatte della stessa materia del nostro corpo.
L'opera di Lorenzo Montinaro, Masa Tese Riasa (2022) è parte della mostra-evento Abitare lo spazio a cura di Ileana Rutigliano e Giulia del Gobbo.
La mostra ha l’obiettivo di riunire una serie di artisti che vogliono dare vita a nuove modalità di vivere lo spazio pubblico, rendendolo personale. Lo spazio viene ripensato come se fosse la loro casa, facendo in modo di creare una continuità tra dimensione privata e pubblica, ed allontanare in ogni dicotomia e scissione che costella quotidianamente queste due sfere abitative. Ed ancora andare oltre il mero uso funzionale dello spazio. Renderlo unico e trasformarlo attraverso una nostra sensibilità intima, che ci appartiene.
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