MEHRNOOSH ROSHANAEI - The Last song

08 Settembre 2023 11:00 - 30 Settembre 2023 17:00

Esposizioni 2023   EMERGENCY ONG ONLUS

Fondamenta San Giacomo, 212, 30133 Venezia, Italia

La tecnologia registra e preserva forme di vita destinate all’estinzione e col ricorso del digitale arriva a rappresentare e animare vite già estinte. Un progresso che se da un lato offre un’illusione salvifica con i suoi realistici, per quanto virtuali, documenti audiovisivi, dall’altro funge da monito per il futuro del pianeta, perché ogni traccia archiviata memorizza ciò che potrebbe essere dimenticato e rischia di andare perduto. Mehrnoosh Roshanaei (Teheran – Iran 1988) lavora in questo frangente e lo fa col ricorso alla poesia. La sua opera, The last song, allude proprio all’incanto del suono emesso dall’ultimo maschio di Kaua’i ‘ō’ō, un volatile delle Hawaii, registrato - in modo analogico - dal Cornell Lab of Ornithology. Un documento sonoro sublime quanto drammatico perché il canto del maschio è di accoppiamento, volto a chiamare una femmina che non arriverà mai. Questo esemplare, morto nel 1987, ha posto fine alla propria specie. Mentre si ascolta questo struggente canto d’amore, si assiste alla frammentazione e alla smaterializzazione di un Franklinia alatamaha, fiore ricreato in 3D dall’artista, visto che la pianta è stata dichiarata estinta all’inizio del XIX secolo. Un filmato essenziale, al limite dell’astrazione, col fiore che campeggia solo su un paesaggio deserto e senza una ragione apparente, si sgretola con inesorabile lentezza fino alla totale scomparsa. Una dissoluzione visiva vissuta come in un sogno, come onirico è il suono del canto che echeggia nel buio delle sequenze finali.

Mehrnoosh Roshanaei è nata e cresciuta a Teheran, in Iran, e attualmente vive e lavora a Bologna. Ha studiato arti visive presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, Vienna e Düsseldorf, dove ha avuto il privilegio di essere insegnata da rinomati artisti come Monica Bonvicini, Marina Grizinic, Davide Ri- valta e Luca Bertolo. Durante la sua carriera artistica ha vinto diversi premi, tra cui la Biennale Monza nel 2021, il Premio Nocivelli a Brescia, il Premio Zucchelli 2021 e il Premio Young Art Award della Fondazione Golinelli 2020 a Bologna, e il Premio Carapelli presso la Triennale di Milano nel 2019. La sua arte è l’espressione della sua identità come donna iraniana e delle complesse esperienze che accompagnano l’immigrazione. Attraverso il suo lavoro, si impegna a sfidare le preconcette nozioni sull’identità e a mettere in luce la bellezza e la profondità che derivano dalla diversità.

L'opera è parte della mostra “La doppia assenza. Riverberi artistici ed effetti a lungo raggio dell’arte in esilio” promossa da “A2030. Social Innovation Designers”, curata da Francesca Grisot PhD ed ospitata da Emergency, visitabile dall'8 al 30 settembre dal mercoledí al sabato dalle 11:00 alle 17:00.
Durante il Festival sarà visitabile venerdí 8 e sabato 9 dalle 11:00 alle 19:00.
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