Paoloparòn - Vinacce, Canzoni per inadeguati

08 Settembre 2018 16:00

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Calle di Mezzo, 30133 Venezia, Italia

Polistrumentista eclettico, autore e compositore, dopo aver suonato con diverse formazioni nel corso degli anni, Paolo Paron pubblica le prime canzoni originali insieme all'Orchestra Cortile, «un (im)possibile incrocio tra Area, Capossela, Tom Waits e King Crimson». L'Orchestra pubblica due EP autoprodotti prima di aggiudicarsi il Premi Friûl nel 2009 e pubblicare con l'etichetta MusicheFurlaneFuarte "Ondis di glerie", per poi sciogliersi nel 2011.
Nel frattempo si dedica alla musica per teatro, partecipando a numerose messe in scena e attività laboratoriali in scuole e comunità socio-sanitarie, lavorando soprattutto sull'improvvisazione musicale come principio creativo e compositivo, tratto d'unione tra parola e gesto. Fonda con le attrici Natalie Norma Fella e Paola Aiello la compagnia Harmony Sto.Co.Co., il cui reading comico “Stone Cold Surrender” va in scena in diverse sale italiane e si piazza in semifinale al premio Palladino 2014 allo Zelig di Milano.
Nel 2017 cura, con Leo Virgili e Roberto Amadeo, la sonorizzazione della lettura scenica “Fuori Fuoco” di e con Chiara Carminati (Bompiani, Premio Strega ragazze e ragazzi +11 nel 2016).
Nel 2012 Paoloparòn esordisce online, come progetto solista, con un primo omonimo EP di cinque brani, «in cui l'amore per certi cantautori 'difficili' anni '70 (più Mauro Pelosi che Lolli, per dire) è ammorbidito da atmosfere musicali che ora virano in forma progressiva, ora scelgono i toni di ballad un po' stramba».
Dal 2013 inizia a lavorare a un nuovo ciclo di canzoni, accomunate dal tema delle solitudini e della difficoltà di trovare il proprio spazio nel mondo. Gran parte di questi brani prendono forma in una distilleria, durante il solitario e faticoso lavoro tra caldaie ed alambicchi, ma soprattutto tra profumi, sensazioni e immagini legati a una tradizione quasi anacronistica ma resistente. Il lavoro di trasformazione della vinaccia, materia di scarto, si fa ideale metafora del lavoro del cantautore alle prese con la parola, spremuta e abusata.
Se nei testi la disillusione è a volte mitigata dall'ironia, è però la musica a dare respiro e colore a questo lavoro.
Paoloparòn nel 2015 diventa un trio, accogliendo Stefano Bragagnolo (Radio Zastava) alla batteria e Roberto Amadeo (North East Ska Jazz Orchestra) al basso e contrabbasso. L'apporto dei due musicisti, in arrangiamenti diretti e senza fronzoli, danno ai brani una vena pop-rock carica di sfumature, dalle più delicate di “Vinacce” o la rarefatta “Seasons” alle più rabbiose di “Mani adatte” e “Via Bertaldia”, passando per il funky di “Un disegno” e per la liricità de “La domenica del supermercato”, con la partecipazione del trio d'archi degli Sconfinants.
Il lavoro viene adottato dal musicista e produttore Jvan Moda, nel cui studio tra le silenziose colline friulane vengono registrati e mixati tutti i brani, in un processo corale e condiviso con il trio. Viene prediletto il suono naturale della scarna strumentazione in una colorazione quasi vintage, con una sferragliante Stratocaster in primo piano nei pezzi elettrici ad alternarsi con il morbido fingerpicking dei brani acustici, incursioni di Hammond e piano Wurlitzer e un'impeccabile sezione ritmica che trascina solidamente le canzoni l'una dopo l'altra.

https://www.youtube.com/watch?v=cRYGV0z4Bb4
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