Profughi a Giare - ALAIN RIVIèRE
09 Settembre 2016 15:30 - 11 Settembre 2016 19:30
Calle della Croce 95, Giudecca 30133 Venezia VE, Italia
Profughi a Giare
Fotoserie di Alain Rivière
giugno 2016
La serie di foto "Profughi a Giare" è nata dall'incontro con il regista Pravas che mi ha invitato a fotografare un'ora di laboratorio teatrale organizzato per giovani africani in un ostello a Giare. Questi profughi aspettano, alcuni da molto tempo, di ottenere un permesso di soggiorno. La casa, abbastanza isolata, si trova davanti a dei grandi campi prossimi alla laguna, nella zona della strada detta „la Romea“, che va da Venezia a Chioggia, in Veneto.
Una decina di profughi hanno partecipato a questo laboratorio. Ho provato durante l'ora a tratteggiare nel contempo ritratti personali e relazioni fra i participanti create dalle proposte di Pravas. Tali proposte sono state concepite attorno al simbolo dell'albero, rappresentato concretamente da un grande ramo. L'albero come mezzo per rievocare il proprio paese di origine e come punto di riferimento per uno scambio collettivo: un'idea molto ricca che ha condotto a diversi momenti di rara bellezza e che vorrei restituire attraverso le immagini.
Spero che queste fotografie siano anche un messaggio che parli di quanta vita si può incontrare in questi luoghi di attesa.
Pagina Web
Fotoserie di Alain Rivière
giugno 2016
La serie di foto "Profughi a Giare" è nata dall'incontro con il regista Pravas che mi ha invitato a fotografare un'ora di laboratorio teatrale organizzato per giovani africani in un ostello a Giare. Questi profughi aspettano, alcuni da molto tempo, di ottenere un permesso di soggiorno. La casa, abbastanza isolata, si trova davanti a dei grandi campi prossimi alla laguna, nella zona della strada detta „la Romea“, che va da Venezia a Chioggia, in Veneto.
Una decina di profughi hanno partecipato a questo laboratorio. Ho provato durante l'ora a tratteggiare nel contempo ritratti personali e relazioni fra i participanti create dalle proposte di Pravas. Tali proposte sono state concepite attorno al simbolo dell'albero, rappresentato concretamente da un grande ramo. L'albero come mezzo per rievocare il proprio paese di origine e come punto di riferimento per uno scambio collettivo: un'idea molto ricca che ha condotto a diversi momenti di rara bellezza e che vorrei restituire attraverso le immagini.
Spero che queste fotografie siano anche un messaggio che parli di quanta vita si può incontrare in questi luoghi di attesa.
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