RAFIKA FERCHICHI - Tendresse
08 Settembre 2023 11:00 - 30 Settembre 2023 17:00
Fondamenta San Giacomo, 212, 30133 Venezia, Italia
Tendresse è un'opera dedicata a chi, nella lotta del quotidiano, riesce a trovare la sua poesia. Il forte contrasto fra l'asfalto, il catrame, e le piume bianche rievoca quella capacità di trovare la luce e la leggerezza nei contesti più cupi. Nelle mie opere mi trovo spesso a riflettere, senza necessariamente trovare una soluzione, sulla condizione umana, e in particolare femminile, in contesti di contenimento. Le società tendono a normare, comprimere, regolamentare, a cominciare dal corpo della donna e dai suoi costumi sociali. Un'opera che sento particolarmente efficace per trasmettere questo tema è "Integrity". È anch'essa un tappeto, in quanto continuo ad usare formalmente questo manufatto come spazio familiare e intimo per elaborare le mie riflessioni. Gli squarci che si aprono nel tappeto sono un invito a dare luce all'autentica integrità che serbiamo dentro e si manifesta ogni volta che troviamo la forza di essere "divinamente umani" nell'affrontare i crimini nel nostro presente. Il contenimento istituzionale si esprime anche attraverso i confini. Questo è il tema chiave di "Nomad", un tappeto arricchito da simboli berberi per recuperare l'innato senso umano per il movimento, per la "sete dell'altrove". Nomad è il manifesto del nomadismo contemporaneo fatto di resistenze, battaglie e negoziazioni che portano a una continua rielaborazione del sé.
Rafika Ferchichi nasce a Tunisi nel 1978, laureata in scultuna ed attualmente iscritta al biennio specialistico con indirizzo nuove tecnologie presso l'accademia di Belle Arti di Bari. Nella sua ricerca può essere definita versatile, attraverso l'uso sistematico di scultura, installazione e performance. Nel suo lavoro adopera un lessico attinente al mondo femminile; come la tessitura, retaggio di un'infanzia con una mamma e nonna tessitrici di tappeti. Decide di fare parte di un tacito patto dove le donne attraverso il lavoro tessile, in un linguaggio fatto di simboli, si raccontano e affrontano le fatiche della vita: il tappeto diventa il tema principale del suo lavoro, giocando con altri materiali di natura povera e al contempo imponente come l'asfalto crea il suo spazio formale, la sua casa e il suo diario dove annota incessantemente le sue intime riflessione.
L'opera è parte della mostra “La doppia assenza. Riverberi artistici ed effetti a lungo raggio dell’arte in esilio” promossa da “A2030. Social Innovation Designers”, curata da Francesca Grisot PhD ed ospitata da Emergency, visitabile dall'8 al 30 settembre dal mercoledí al sabato dalle 11:00 alle 17:00.
Durante il Festival sarà visitabile venerdí 8 e sabato 9 dalle 11:00 alle 19:00.