Gli studi d'artista all'Ex-Birreria Dreher aprono le porte ai curiosi da venerdì 12 a domenica 14, dalle 16:00 alle 19:30.

Il progetto è pensato per le ore della sera, a partire da quando il sole sta per tramontare; consiste in un'illuminazione colorata da posizionarsi ai bordi di uno o più canali della Giudecca.
L'illuminazione sarà predisposta in modo tale che la luce si rifletta sull'acqua e riporti le rifrazioni colorate sulle pareti soprastanti al canale.

"Ossessioni" è un filo continuo tra passato e presente, tra ciò che si è vissuto e ciò che rimane; e come un ritmo costante si ripete, pescando sempre dalla stessa causa, dalla stessa origine. Fili che collegano, fili che si aggrovigliano, fili che si allungano o che si accorciano. Fili metaforici. Voci interiori, strane visioni, sguardi proiettati all'esterno ma che partono da dentro, nell'inconscio; in una zona interna dove il vissuto e l'immaginazione forgiano nuove domande e consapevolezze.
Un'ossessione per ciascuno, una ricerca senza posa, un eterno trovare e perdere la cura per un'anima inquieta.

Una mostra di 16 artisti, il collettivo 2° Binario:

Adua Martina Rosarno
Amedeo Fernandes
Arianna Cicciò
Elena Visotto (Ignus Moukh - Elena Visotto)
Eleonora Lorenzon
Enrico Gottardi
Francesca Chioato
Giuliana Tommasin
Irene Catozzi (Irene Gattoape)
Irene Semenzato
Luisa Gallo
Paolo Pavan
Sara Tosetto
Stefano Serafin
Valentina Urso
Veronica Ruffato

Le opere del collettivo sono visibili presso la sala "palestra" della cooperativa Il Cerchio, a Sacca Fisola, dall'11 al 14 settembre dalle 17 alle 22.

Alieni Divini della mia Mente
Nella nostra concezione di vita teniamo a considerare casa, quella sorta di scatola di mattoni e cemento che rappresenta in realtà solo il luogo dove gran parte di noi trascorre la propria esistenza riempiendosi di confini. Dovremmo invece cercare di considerare casa quel luogo molto più grande che ci accoglie e che è la culla della nostra vita, la terra!
Ognuno di noi dovrebbe iniziare a guardare dentro se e a riflettere se sia davvero importante aggrapparsi alle cose della vita e ai particolari di ogni giorno, quando lassù tra le stelle c’è un intero universo da scoprire. Del resto l’umanità non è altro che la prova dell’esistenza di altre forme di vita nell’universo. Se esistiamo noi, loro esistono. L’universo è infinito e infinite sono le possibilità che esistano altri pianeti ospitanti forme di vita intelligenti. In molte culture primitive (proprio come ai giorni nostri) si parlava dell’esistenza di altri uomini provenienti da mondi lontani che scendevano dal cielo per portare il loro sapere agli uomini. Questo avveniva nell’età dell’oro in cui l’uomo cosciente della presenza degli “Dei” in se non agiva in dissonanza con il cosmo, ma interagiva in armoniosa sinergia con le sue leggi. Allo stesso tempo l’uomo non era nemico della natura, ma viveva in simboli con essa e, intendendone il linguaggio, plasmava la sua esistenza secondo leggi divine. In tempi odierni l’umanità ha quasi del tutto distrutto questi valori legati alla più alta fede interiore e ha così perso il diritto narcisistico di potersi rappresentare come immagine e simbolo divino. Da ciò deriva la speranza che entità di altri luoghi e altri tempi stiano a vegliare su di noi come a volerci riportare all’origine, dove tutto è nato, ossia l’Universo. Da ciò deriva la creazione soprannaturale di entità di altri luoghi e altri tempi che stanno a vegliare su di noi come a volerci riportare all’origine, dove tutto è nato, ossia l’Universo.

Adua Martina Rosarno è nata a Cinquefrondi (RC); vive e lavora tra Venezia e Nicotera (VV). La sua pittura si esprime prevalentemente per mezzo del colore acquerellato: il lavoro procede per velature, trasparenze, forti contrasti. Alla base di questa ricerca vi è una riflessione interiore, frammenti di pensiero se così si vuol pensare, della vita quotidiana vera o fantastica. Un mondo reale o illusorio, brulicante di forme e spazi da annotare, come cerca di fare nel suo percorso. Alla base del suo lavoro risiedono ricordi d’infanzia suoi, ma comuni anche all’ambiente che la circonda; ne è un esempio la traccia tessuta – sopra, sotto e dove più si può nelle pitture - e l’ossessivo girovagare nel paesaggio, suo ma non solo. Attualmente al suo percorso si sono aggiunte delle sperimentazioni grafiche che richiamano i fenomeni da ricercare nel suo percorso pittorico.

aduamartinarosarno.wix.com/aduamartinarosarno

Amedeo Fernandes è nato a Treviso nel 1988. Vive e lavora tra Treviso e Venezia. Parte dalla rappresentazione di una realtà solida e materiale, ma nelle sue opere gli oggetti si trasformano in linee che sembrano equazioni geometriche, la realtà quindi è al tempo stesso astratta e raffigurativa. Il mondo moderno è percepito dalla tecnologia come una infinita sequenza di numeri e codici binari; anche l’arte per essere reale oggigiorno deve diventare geometrica; ma tutto questo senza perdere la sua anima e il suo potere evocativo. Il computer sta soppiantando l’aratro, ma senza la fatica degli uomini non esisterebbe.

http://amedeofernandes.wix.com/amedeofernandes

Arielas è il nome d'arte di Arianna Cicciò, artista nata a Treviso nel '93. Frequenta attualmente l'Accademia di Belle Arti di Venezia. Nel 2010 partecipa al concorso "Città, polizia, persone" ed espone a Ca de Carraresi a Treviso. Nel 2013 partecipa alla mostra collettiva del gruppo artistico "2° Binario" durante il Festival delle Arti Giudecca e Sacca Fisola.

http://arielasarts.blogspot.it/

Eleonora nei suoi lavori si esprime attraverso il filo: filo che può rappresentare l'incontro, lo scontro, le difficoltà interiori, l'intrecciarsi di vite o di eventi, come una ragnatela della vita. Solitamente realizza tele in cui l'unico elemento presente è un piccolo volto ricamato. Espone le sue ossessioni con il collettivo 2° Binario alla sala lunga della Cooperativa Il Cerchio.

Enrico espone le sue ossessioni con il collettivo 2° Binario nella sala lunga della Cooperativa Il Cerchio.

Ho iniziato disegnando il paesaggio che circonda la mia casa e con il tempo il mio sguardo su tutto ciò è cambiato, lasciando di quel paesaggio soltanto un'astrazione. Un 'astrazione composta da infiniti segni che si ripetono nella forma, nello spazio, in modo quasi compulsivo ma allo stesso tempo ordinato.