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11 Settembre 2014 15:30 - 14 Settembre 2014 19:30
Fondamenta del Ponte Longo, 235/A - Giudecca 30133 Venezia VE, Italia
L'intrecciare è stata da sempre una mia passione (tessitura, macramè, ecc). Da qualche tempo non intreccio fili ma pensieri, ricordi e letture, creando ciò che definisco minuscole narrazioni. Nel mio costruire utilizzo esclusivamente materiale di recupero, trasformando piccolissimi oggetti di vita quotidiana, ormai inutili, in altro: vecchie perle si trasformano in boccette di profumi, blister di farmaci diventano vasi, piattini e pentole. In questi piccoli mondi non è presente chi vi abita. I miei lavori sono dei ritratti che non riproducono le sembianze delle persone ma le tracce che esse lasciano nell'ambiente.
Come dei detective, si può entrare nelle stanze e, raccogliendo gli indizi, scoprire com'è chi ci vive, volendo andare più in profondità, intuire com'è la sua vita.
Il mio interesse è rivolto alla poeticità delle piccole cose del quotidiano rivisitate con ironia: un'improbabile pila di libri che regge una teiera, una collezione di farfalle di carta, un lavello ingombro, più divertente e creativo di una cucina linda e asettica.
Quando prendo spunto dalle letture non mi limito ad eseguire delle illustrazioni tridimensionali della trama, introduco degli elementi personali legati al mio vissuto ed alla mia immaginazione.
Monica Casaril propone, oltre alle sue miniature in mostra, un laboratorio per condividere la sua passione, sabato 13 settembre dalle 17:00.
Come dei detective, si può entrare nelle stanze e, raccogliendo gli indizi, scoprire com'è chi ci vive, volendo andare più in profondità, intuire com'è la sua vita.
Il mio interesse è rivolto alla poeticità delle piccole cose del quotidiano rivisitate con ironia: un'improbabile pila di libri che regge una teiera, una collezione di farfalle di carta, un lavello ingombro, più divertente e creativo di una cucina linda e asettica.
Quando prendo spunto dalle letture non mi limito ad eseguire delle illustrazioni tridimensionali della trama, introduco degli elementi personali legati al mio vissuto ed alla mia immaginazione.
Monica Casaril propone, oltre alle sue miniature in mostra, un laboratorio per condividere la sua passione, sabato 13 settembre dalle 17:00.
11 Settembre 2014 15:30 - 14 Settembre 2014 19:30
Fondamenta del Ponte Longo, 235/A - Giudecca 30133 Venezia VE, Italia
CROCHETGRAM - Visioni naif nell’era di Instagram
(Crochet: in francese gancio, uncinetto – Gram: in inglese grammo)
Piccoli quadretti ispirati alla natura raccontati alla maniera di Instagram: qualche grammo di lana e cotone lavorati con l'uncinetto e montati all'interno di strutture quadrate di legno e compensato.
Un omaggio a mia nonna, che era solita sfornare coperte Old America, quando piccole composizioni naif venivano appese nelle cucine, mentre il mondo veniva ammaliato dalle istantanee: interminabili minuti con il naso appiccicato ad un quadratino di carta in attesa della magia!
Oggi, che se tutto non è prima di subito sembra quasi che qualcosa non funzioni, Instagram riscopre l’incanto delle vecchie Polaroid chimicamente deformate dalle ditate per errore mentre si scartavano, dall’esposizione sbagliata, dal tempo trascorso dentro un libro… quelle foto che 40 anni fa le zie e i nonni strappavano con disappunto appena rivelatesi: “Questa è venuta male!”. Se le avessero tenute da parte, oggi chissà…
Un ritorno alla necessità della meraviglia, delle piccole cose fatte a mano, dell’unicità di se stessi, dei sentimenti piccoli ma sinceri.
Stefania espone al Circolo Arci Luigi Nono, aperto al pubblico dalle 15:30 alle 19:30 nei giorni del Festival.
Oltre a presentare la sua opera, Stefania partecipa all'edizione del Festival 2014 anche con il concorso grafico, assieme a Giovanni Natoli.
www.wix.com/stefaniagalluccio/fotografie
(Crochet: in francese gancio, uncinetto – Gram: in inglese grammo)
Piccoli quadretti ispirati alla natura raccontati alla maniera di Instagram: qualche grammo di lana e cotone lavorati con l'uncinetto e montati all'interno di strutture quadrate di legno e compensato.
Un omaggio a mia nonna, che era solita sfornare coperte Old America, quando piccole composizioni naif venivano appese nelle cucine, mentre il mondo veniva ammaliato dalle istantanee: interminabili minuti con il naso appiccicato ad un quadratino di carta in attesa della magia!
Oggi, che se tutto non è prima di subito sembra quasi che qualcosa non funzioni, Instagram riscopre l’incanto delle vecchie Polaroid chimicamente deformate dalle ditate per errore mentre si scartavano, dall’esposizione sbagliata, dal tempo trascorso dentro un libro… quelle foto che 40 anni fa le zie e i nonni strappavano con disappunto appena rivelatesi: “Questa è venuta male!”. Se le avessero tenute da parte, oggi chissà…
Un ritorno alla necessità della meraviglia, delle piccole cose fatte a mano, dell’unicità di se stessi, dei sentimenti piccoli ma sinceri.
Stefania espone al Circolo Arci Luigi Nono, aperto al pubblico dalle 15:30 alle 19:30 nei giorni del Festival.
Oltre a presentare la sua opera, Stefania partecipa all'edizione del Festival 2014 anche con il concorso grafico, assieme a Giovanni Natoli.
www.wix.com/stefaniagalluccio/fotografie
11 Settembre 2014 15:30 - 14 Settembre 2014 19:30
Fondamenta del Ponte Longo, 235/A - Giudecca 30133 Venezia VE, Italia
Una piccola retrospettiva di ritratti dal vero di musicisti in azione a Venezia, di Francesca Sciarretta.
"Non vorrei che diceste che cerco di disegnare la musica, se cogliete qualcosa di simile osservando i miei disegni mi fa piacere e spero che ci azzecchiate, ma il soggetto del ritratto sono soltanto i musicisti e, quando è davvero importante, il luogo. E naturalmente gli strumenti, hanno un'anima anche loro. Dal 2009 disegno quasi solo questo, uscendo la sera con blocco, penne e pennarelli, verificato che offrono la tecnica più adatta allo scopo. Non ho il tempo né il senso per il colore quando disegno dal vero. Nei ritratti esposti c’è soprattutto cura delle espressioni facciali, qualche lusinga ai vezzi dei soggetti (trovatemi un musicista che non ne abbia), annotazioni di dettagli che al momento mi sembrano utili. Voglio rappresentare chi c'è e cosa fa in quel momento, e voglio che chi non c'era almeno lo sappia."
https://www.facebook.com/pages/Francesca-Sciarretta-Live-Sketching-and-more/222054377992073
"Non vorrei che diceste che cerco di disegnare la musica, se cogliete qualcosa di simile osservando i miei disegni mi fa piacere e spero che ci azzecchiate, ma il soggetto del ritratto sono soltanto i musicisti e, quando è davvero importante, il luogo. E naturalmente gli strumenti, hanno un'anima anche loro. Dal 2009 disegno quasi solo questo, uscendo la sera con blocco, penne e pennarelli, verificato che offrono la tecnica più adatta allo scopo. Non ho il tempo né il senso per il colore quando disegno dal vero. Nei ritratti esposti c’è soprattutto cura delle espressioni facciali, qualche lusinga ai vezzi dei soggetti (trovatemi un musicista che non ne abbia), annotazioni di dettagli che al momento mi sembrano utili. Voglio rappresentare chi c'è e cosa fa in quel momento, e voglio che chi non c'era almeno lo sappia."
https://www.facebook.com/pages/Francesca-Sciarretta-Live-Sketching-and-more/222054377992073
11 Settembre 2014 15:30 - 14 Settembre 2014 19:30
Sestiere Giudecca, 212, 30133 Venezia, Italia
In Violence II: seconda fase del progetto IN VIOLENCE di Lavinia Longhetto, riguardante la violenza sul corpo ed in particolare sulle donne.
Questa fase della ricerca si concentra sul momento postumo all'atto violento. Si concentra sull'annullamento del corpo, sull'eliminazione dell'identità dell'individuo, e in alcuni casi sull'astrazione di ciò che è corpo. La percezione del corpo si traduce in un insieme di macchie che lo compongono e di campiture che lo rendono a tratti visibile, a tratti invisibile. L'intero progetto abbraccia tecniche artistiche miste e unite tra loro.
Questa fase della ricerca si concentra sul momento postumo all'atto violento. Si concentra sull'annullamento del corpo, sull'eliminazione dell'identità dell'individuo, e in alcuni casi sull'astrazione di ciò che è corpo. La percezione del corpo si traduce in un insieme di macchie che lo compongono e di campiture che lo rendono a tratti visibile, a tratti invisibile. L'intero progetto abbraccia tecniche artistiche miste e unite tra loro.
11 Settembre 2014 15:30 - 14 Settembre 2014 19:30
Sestiere Giudecca, 212, 30133 Venezia, Italia
Carlotta espone alcune stampe di grande formato allo Spazio Rolak, all'interno della Cantieristica Minore. La mostra è aperta nei giorni del Festival dalle 15:30 alle 19:30.
11 Settembre 2014 15:30 - 14 Settembre 2014 19:30
Fondamenta S. Giacomo, 189, 30133 Venezia, Italy
La natura e le sue molteplici forme, colori, sfumature, ombre ci circondano e ci ridanno un rapporto più profondo con se stessi.
L'Indagare forme e colori, luci e ombre degli elementi naturali costituisce per me il percorso di ricerca personale, ricerca artistica, ricerca attraverso tecniche diverse, dall'acquerello, all'incisione, alla stampa, alla litografia... dall'Italia e altri continenti.
Anita espone nel suo magnifico giardino. Suonare il campanello al civico 189.
Anitacerpelloni.blogspot.com
Anita espone nel suo magnifico giardino. Suonare il campanello al civico 189.
Anitacerpelloni.blogspot.com
11 Settembre 2014 15:30 - 14 Settembre 2014 19:30
Fondamenta Sant'Eufemia, 30133 Venezia, Italia
Esposizione di opere fotografiche di Andrea Avezzù, fotografo veneziano.
Con questa selezione di opere, l'autore si interroga sulla tipologia dei luoghi destinati alla vita contemporanea. Edifici e città dove la vita pare dettata da progetti omologanti e talvolta non inclusivi delle necessità di una comunità.
www.andreaavezzu.com
Con questa selezione di opere, l'autore si interroga sulla tipologia dei luoghi destinati alla vita contemporanea. Edifici e città dove la vita pare dettata da progetti omologanti e talvolta non inclusivi delle necessità di una comunità.
www.andreaavezzu.com
11 Settembre 2014 15:30 - 14 Settembre 2014 19:30
Calle Cosmo, 30133 Venezia, Italia
L'opera ha per oggetto il volo. Mentre camminiamo per le nostre città, presi dal nostro quotidiano, migliaia di uccelli sorpassano le nostre teste e animano un ambiente a noi sconosciuto. Osservandoli si entra in un altro mondo, un mondo dominato da armonie lontane eppure familiari. Invado uno spazio con il volo ed i suoi ritmi, tutto spinge ad equilibrarsi ad altre leggi. Un modo di condividere la fascinazione per il creato.
11 Settembre 2014 15:30 - 14 Settembre 2014 19:30
Calle Orti, 30133 Venezia, Italia
Il mio lavoro personale indaga tramite disegni e fotografie il tema del bosco e del paesaggio rendendolo irreale e magico, con la sovrapposizione di due immagini cerco di rappresentare quello che è e quello che è solo nella fantasia e nella mente di chi osserva.
Chiara Mantello espone con il Branco.6 negli spazi dell'Anffas Redentore, accesso da Parco S. Giacomo.
Chiara Mantello espone con il Branco.6 negli spazi dell'Anffas Redentore, accesso da Parco S. Giacomo.
11 Settembre 2014 15:30 - 14 Settembre 2014 19:30
Calle Orti, 30133 Venezia, Italia
La mia ricerca si incentra sul tema della cura, del nido, di un posto sicuro dove potersi rifugiare.
11 Settembre 2014 15:30 - 14 Settembre 2014 19:30
Calle Orti, 30133 Venezia, Italia
Questi lavori sono per me molto intimi, permettono al fruitore di guardare nella mia testa, come fossero radiografie della mia mente.
E' "far leggere anche a chi non sa leggere". Le forme ed i segni sono tentativo di creare un alfabeto universale. Allo stesso tempo non credo di realizzare questi lavori per "esprimere" me stessa. Credo piuttosto che sia un processo per "liberarmi" da me stessa.
Si tratta di qualcosa di violento e talvolta di più grande di noi, qualcosa che ci logora finché non l'abbiamo portata a termine, opprimendoci con un peso non indifferente. Solo il compimento dell'opera può liberarci da quel peso e lasciarci per un po' a sguazzare nelle acque leggere della lusinga (fino a quando una nuova intuizione non ci investe con il suo peso e le sue responsabilità).
In questo senso credo che la creazione sia "liberazione dal sé" e non "espressione del sé".
La ripetizione del segno è divenuta fondamentale per questo processo di liberazione, i segni reiterati sono delle fissazioni formali che mi trasmettono una sorta di quiete esistenziale.
Giulia Vecchiato espone con il collettivo Branco.6 all'Anffas Redentore.
E' "far leggere anche a chi non sa leggere". Le forme ed i segni sono tentativo di creare un alfabeto universale. Allo stesso tempo non credo di realizzare questi lavori per "esprimere" me stessa. Credo piuttosto che sia un processo per "liberarmi" da me stessa.
Si tratta di qualcosa di violento e talvolta di più grande di noi, qualcosa che ci logora finché non l'abbiamo portata a termine, opprimendoci con un peso non indifferente. Solo il compimento dell'opera può liberarci da quel peso e lasciarci per un po' a sguazzare nelle acque leggere della lusinga (fino a quando una nuova intuizione non ci investe con il suo peso e le sue responsabilità).
In questo senso credo che la creazione sia "liberazione dal sé" e non "espressione del sé".
La ripetizione del segno è divenuta fondamentale per questo processo di liberazione, i segni reiterati sono delle fissazioni formali che mi trasmettono una sorta di quiete esistenziale.
Giulia Vecchiato espone con il collettivo Branco.6 all'Anffas Redentore.
11 Settembre 2014 15:30 - 14 Settembre 2014 19:30
Calle Orti, 30133 Venezia, Italia
Raggiungere e vivere l'utopia è un obbiettivo a cui la creazione tende. Il gruppo pretende il superamento di meccanismi costrittivi e alienati che ci allontano da essa. L'arte, come creazione con un tempo e uno spazio ben precisi, serve allo smascheramento e alla definizione della nostra utopia.
L'utopia si fa così esistenza solida e intraprende un percorso evolutivo coinvolgendo le esperienze dell'individuo umano.
Branco.6 è un collettivo di giovani artisti:
Giovanni Furlani
Cecilia Lorenzetti
Chiara Mantello
Caterina Tomaello Salvi
Marco Trentin
Giulia Vecchiato
Espongono all'Anffas Redentore, da giovedì 11 a domenica 14 settembre, dalle 15:30 alle 19:30.
L'utopia si fa così esistenza solida e intraprende un percorso evolutivo coinvolgendo le esperienze dell'individuo umano.
Branco.6 è un collettivo di giovani artisti:
Giovanni Furlani
Cecilia Lorenzetti
Chiara Mantello
Caterina Tomaello Salvi
Marco Trentin
Giulia Vecchiato
Espongono all'Anffas Redentore, da giovedì 11 a domenica 14 settembre, dalle 15:30 alle 19:30.
11 Settembre 2014 15:30 - 14 Settembre 2014 19:30
Calle Orti, 30133 Venezia, Italia
Marco Trentin espone con il collettivo Branco.6 all'Anffas Redentore.
11 Settembre 2014 15:30 - 14 Settembre 2014 19:30
Calle Orti, 30133 Venezia, Italia
La mia ricerca personale verte sul bisogno di rappresentare la realtà in cui viviamo attraverso la pittura e il disegno, che sono i miei mezzi di comunicazione prediletti. In quest'ultimo anno ho approfondito molto il disegno, rappresentando scene di vita quotidiana partendo dalla mia famiglia, dai miei amici o dalla gente incontrata per strada o nei miei viaggi. Ho inoltre dedicato un'intera serie di lavori alla raffigurazione dei rabbini e del polo ebraico, dato il notevole interesse suscitato in me per il loro particolare, se non unico, modo di vivere le proprie tradizioni e la propria fede religiosa. In generale, sia che pitturi quadri astratti o che rappresenti scene di vita ordinaria tramite il disegno, il messaggio vuole essere lo stesso.
Cogliere la bellezza del creato.
http://giovannifurlani.blogspot.it/
Cogliere la bellezza del creato.
http://giovannifurlani.blogspot.it/
11 Settembre 2014 15:30 - 14 Settembre 2014 19:30
Calle Orti, 30133 Venezia, Italia
Caterina Tomaello Salvi espone con il collettivo Branco.6 all'Anffas Redentore.
11 Settembre 2014 15:30 - 14 Settembre 2014 19:30
Fondamenta San Biagio 800/R, 30133 Venezia, Italia
Nata quasi per caso... Quattro amici al bar!
All’interno del programma di SILOS, l’idea di una mostra di fotografia era nell’aria già da tempo e l’occasione del 5° Festival delle Arti alla Giudecca, ha fatto sì che si traducesse in realtà.
Una “collettiva” è sembrata la migliore soluzione per soddisfare il tema sottoposto ai fotografi: l’Isola della Giudecca! Nel contempo, coinvolgere solo i fotografi “giudecchini”, ci è parso essere romanticamente adatto all'atmosfera del Festival e non un arbitrio.
“10 sguardi isolani”, il titolo, con un numero simbolico che invece la fatalità ha tradotto in effettiva adesione.
Come 11° “sguardo” Roberto Salbitani, uno dei grandi fotografi italiani, che ci omaggia della sua presenza con un prologo che vuole nel contempo essere anche un affettuoso ricordo della Giudecca che lo vide, non solo stabile residente, ma artefice di un “laboratorio di fotografia” che negli anni ‘70/’80 ebbe ruolo di fucina e scuola per numerosi fotoamatori e professionisti oltre che indubbio osservatorio sociologico. Questa, diversamente, non vuole essere una “mostra sociologica” su quello che è stato il cambiamento a tutto tondo dell’Isola, dalle architetture che la definiscono, allo stile di vita e alle presenze residenti. A tale proposito, del tutto involontario il riscontro, nelle fotografie esposte, del tema “bambini”: è solamente la logica conseguenza, così come i dati demografici relativi alla Giudecca dimostrano, che questo è indubbiamente un sestiere vivo, anzi, nuovamente vivo e vivace.
Questa esposizione, diversamente, tenta di mantenere le fotografie nella loro essenzialità, cioè “pensiero” dell’immagine, solo pensiero dell’”oggetto fotografia”, al di là del contenuto/soggetto più o meno riconoscibile o didascalicamente definibile.
Apparteniamo al momento storico che vede l’immagine reale e virtuale fare da padrona ed esercitare un potere totale su tutto e tutti. La “nuova alfabetizzazione”, che Laszlo Moholy-Nagy, nel 1925 auspicava, ritenendo che "l’analfabeta del futuro sarà chi non conosce la fotografia", è riscontrabile nelle immagini esposte in questa collettiva: una mostra priva di pretese eclatanti, ma che riesce a fornire un panorama di modelli di “pensiero” dell’immagine e del soggetto. Non vuole essere competizione tecnica e non ha voluto essere una selezione dei più “bravi” o dei più amici, ma una apertura al confronto, alla discussione e all’esercizio del modello espressivo che più di tutti ci coinvolge quotidianamente.
Giulio Zannier
www.silosvenezia.eu
https://www.facebook.com/events/824956164203538/
All’interno del programma di SILOS, l’idea di una mostra di fotografia era nell’aria già da tempo e l’occasione del 5° Festival delle Arti alla Giudecca, ha fatto sì che si traducesse in realtà.
Una “collettiva” è sembrata la migliore soluzione per soddisfare il tema sottoposto ai fotografi: l’Isola della Giudecca! Nel contempo, coinvolgere solo i fotografi “giudecchini”, ci è parso essere romanticamente adatto all'atmosfera del Festival e non un arbitrio.
“10 sguardi isolani”, il titolo, con un numero simbolico che invece la fatalità ha tradotto in effettiva adesione.
Come 11° “sguardo” Roberto Salbitani, uno dei grandi fotografi italiani, che ci omaggia della sua presenza con un prologo che vuole nel contempo essere anche un affettuoso ricordo della Giudecca che lo vide, non solo stabile residente, ma artefice di un “laboratorio di fotografia” che negli anni ‘70/’80 ebbe ruolo di fucina e scuola per numerosi fotoamatori e professionisti oltre che indubbio osservatorio sociologico. Questa, diversamente, non vuole essere una “mostra sociologica” su quello che è stato il cambiamento a tutto tondo dell’Isola, dalle architetture che la definiscono, allo stile di vita e alle presenze residenti. A tale proposito, del tutto involontario il riscontro, nelle fotografie esposte, del tema “bambini”: è solamente la logica conseguenza, così come i dati demografici relativi alla Giudecca dimostrano, che questo è indubbiamente un sestiere vivo, anzi, nuovamente vivo e vivace.
Questa esposizione, diversamente, tenta di mantenere le fotografie nella loro essenzialità, cioè “pensiero” dell’immagine, solo pensiero dell’”oggetto fotografia”, al di là del contenuto/soggetto più o meno riconoscibile o didascalicamente definibile.
Apparteniamo al momento storico che vede l’immagine reale e virtuale fare da padrona ed esercitare un potere totale su tutto e tutti. La “nuova alfabetizzazione”, che Laszlo Moholy-Nagy, nel 1925 auspicava, ritenendo che "l’analfabeta del futuro sarà chi non conosce la fotografia", è riscontrabile nelle immagini esposte in questa collettiva: una mostra priva di pretese eclatanti, ma che riesce a fornire un panorama di modelli di “pensiero” dell’immagine e del soggetto. Non vuole essere competizione tecnica e non ha voluto essere una selezione dei più “bravi” o dei più amici, ma una apertura al confronto, alla discussione e all’esercizio del modello espressivo che più di tutti ci coinvolge quotidianamente.
Giulio Zannier
www.silosvenezia.eu
https://www.facebook.com/events/824956164203538/
11 Settembre 2014 15:30 - 14 Settembre 2014 19:30
Fondamenta della Croce, 30133 Venezia, Italia
L'arte della decorazione appesa ad un filo: i gioielli dipinti ad olio su grandi tele di Manù Brunello saranno visibili in Fondamenta della Croce.
www.manubrunello.it
www.manubrunello.it
11 Settembre 2014 15:30 - 14 Settembre 2014 19:30
Fondamenta Berlomoni, 30133 Venezia, Italia
Progetto fotografico che propone fotografie di ieri e di oggi a confronto. Gli stessi personaggi fotografati negli anni passati sono chiamati a posare nuovamente oggi nelle stesse pose di ieri.
Il tempo come protagonista.
Daniela Linardelli espone nella sala al Cantiere Toffolo.
Il tempo come protagonista.
Daniela Linardelli espone nella sala al Cantiere Toffolo.
11 Settembre 2014 15:30 - 14 Settembre 2014 19:30
Fondamenta Berlomoni, 30133 Venezia, Italia
Francesca Galluccio espone il suo progetto fotografico, dedicato a Sir Alfred Hitchcock. Al Cantiere Toffolo, aperto dal giovedì alla domenica dalle 15:30 alle 19:30.
http://www.flickr.com/photos/faiecca
http://www.flickr.com/photos/faiecca
11 Settembre 2014 15:30 - 14 Settembre 2014 19:30
Fondamenta Berlomoni, 30133 Venezia, Italia
Diego "gioca" con le luci, creando pezzi originali da materiali recuperati. I suoi interessi spaziano dalla fotografia, al video e molto altro.
Al Cantiere Toffolo, dal giovedì alla domenica, dalle 15:30 alle 19:30.
Al Cantiere Toffolo, dal giovedì alla domenica, dalle 15:30 alle 19:30.