07 Settembre 2023 11:00 - 09 Settembre 2023 19:00
Esposizioni 2023
EMERGENCY ONG ONLUS
Fondamenta S. Giacomo 212
La mostra si sofferma sulle conseguenze che il cambiamento climatico ha nella vita delle persone, determinando migrazioni, conflitti, povertà. La desertificazione, la siccità e le conseguenti carestie, le inondazioni provocate dall’innalzamento del livello del mare e l‘aumento delle temperature, rendono la vita impossibile per migliaia di persone che si ritrovano senza casa e in condizioni di povertà assoluta. Il cambiamento climatico, unito al consumo del suolo e allo sfruttamento delle risorse naturali, aggrava le diseguaglianze e impoverisce persone già vulnerabili e in difficoltà. L’insieme di questi fattori e costringe le persone ad abbandonare la propria terra ed è causa di nuovi conflitti. La mostra visualizza attraverso fotografie, mappe, infografiche e un’installazione, i cambiamenti climatici e i suoi effetti sugli spostamenti delle persone. In esame quindici Paesi, tra cui l’Italia: sono i Paesi dove EMERGENCY opera o da cui molte persone si muovono per raggiungere l’Europa, anche a causa dell’innalzamento delle temperature e di altri fenomeni ambientali estremi.
08 Settembre 2023 07:00 - 09 Settembre 2023 21:00
Esposizioni 2023
BAR "LA PALANCA"
Fondamenta Sant'Eufemia 448, Giudecca 30133 Venezia VE, Italia
La poesia è negli occhi di chi guarda
Quest'anno il fotografo propone una serie di scatti che hanno come protagonista l'osservatore. Il suo intento è che ognuno, soffermandosi davanti alle sue fotografie, venga ispirato a valicare i confini dell'immaginazione e a dare una propria libera interpretazione a ciò che vede.
In una modernità che ci vuole solo "consumo" e "materia" pensare allo spirito è un atto rivoluzionario.
Visita la il sito
08 Settembre 2023 07:00 - 09 Settembre 2023 21:00
Esposizioni 2023
BAR "LA PALANCA"
Fondamenta Sant'Eufemia 448, Giudecca 30133 Venezia VE, Italia
L’esposizione dei miei quadri dal titolo Suggestioni vi porterà in un viaggio nell'universo dell'arte astratta.
In questa mostra affascinante, sarete immersi in un mare di colori vibranti e di forme dinamiche, attraverso una selezione di quadri astratti che esplorano il tema delle propagazioni a lungo raggio.
Le opere esposte si distingueranno per la loro vivace interazione tra forme indefinite e linee che si estendono all'infinito, creando una sensazione di movimento inarrestabile. I colori scelti spaziano dalle tonalità accese e luminose che evocano la gioia e l'entusiasmo, fino a sfumature più intense che richiamano l'energia travolgente delle onde che si propagano.
08 Settembre 2023 09:00 - 10 Settembre 2023 20:00
Esposizioni 2023
RAMO DEL FORNO
Ramo del Forno 478, Giudecca Venezia VE, Italia
Diego Chiaranda crea piccoli oggetti in legno come vasi e penne, il suo studio - laboratorio di tornitura si trova davanti alla Coop.
08 Settembre 2023 10:30 - 10 Settembre 2023 19:00
Esposizioni 2023
STUDIO STEFANELLI C/O CANTIERI EX CNOMV
Fondamenta S. Eufemia 213
Esposizione dei manufatti dello studio di ceramica e Kintsugi.
Avrete l'opportunità di ammirare una varietà di pezzi unici, ognuno dei quali racconta una storia di rottura e rinascita. Attraverso il processo del Kintsugi, gli oggetti in ceramica danneggiati vengono riparati con una speciale resina dorata, che mette in risalto le linee di frattura e crea un nuovo e sorprendente design. Ogni pezzo esposto rappresenta una testimonianza di come le imperfezioni possano diventare una parte preziosa della nostra storia. L'arte del Kintsugi ci insegna che le rotture non devono essere nascoste o rimosse, ma possono essere celebrate come parte integrante della nostra esperienza di vita.
Le mie ceramiche sono fortemente influenzate dalla ceramica cinese e coreana che ho visto per la prima volta da studentessa a Ginevra, durante una visita alla collezione Baur. Sono stata anche molto colpita dalla semplice bellezza della ceramica sudanese, che ho scoperto in Sudan dove insegnavo inglese.
Gli splendidi oggetti di ceramica orientale nel Victoria and Albert Museum e nel Museo di Shanghai, le decine di libri che ho raccolto da tutto il mondo e la perfetta bellezza della ceramica Song mi hanno sempre affascinata e sono state la mia guida.
Ho trascorso del tempo in Cina, Jingdezehn, per osservare ed imparare come lavorano la porcellana lì dove fu scoperta per la prima volta, e sono stata in Corea del sud per lavorare col Maestro Kim Se Yong.
In Cina, ho avuto anche l'opportunità di praticare il Kintsugi, l'antica arte giapponese di riparare le ceramiche rotte con l’oro zecchino. In seguito, ho perfezionato questa tecnica seguendo dei corsi privati con Mio Heki a Kyoto, Giappone.
Lavoro personalmente tutti i miei oggetti, di gres e porcellana, al tornio e preparo gli smalti, partendo dalle antiche ricette cinesi e coreane, usando tra l’altro la cenere di diverse piante.
Lo studio di ceramica Adele Stefanelli offre agli appassionati l'opportunità di partecipare a workshop interattivi, dove potrete imparare le tecniche di base della lavorazione ceramica e del Kintsugi e creare il vostro pezzo unico. Sarà un'occasione per sperimentare la bellezza della riparazione e scoprire il potere trasformativo dell'arte.
www.adelestefanelli.com
08 Settembre 2023 11:00 - 09 Settembre 2023 19:00
Esposizioni 2023
EMERGENCY ONG ONLUS
Fondamenta S. Giacomo 212
L’esposizione ospita 9 artiste individuali e un collettivo di donne provenienti da Albania, Afghanistan, Iran, Marocco, Brasile, Ucraina, Russia, Tunisia, Nigeria, Cuba, Italia. A due anni dall’ascesa dei talebani in Afghanistan, a un anno dallo scoppio delle rivolte in Iran e nel pieno della guerra in Ucraina, le 9 artiste con le loro opere riscrivono la narrativa della migrazione nelle società di accoglienza e al contempo incidono sull’immaginario femminile nelle società d’origine. La persona migrante vive una “doppia assenza” perché “fuori luogo” a cavallo tra due realtà, quella di origine e quella di arrivo ed è in questa terra di mezzo che sorge il fil rouge di questa mostra, in cui la doppia assenza è tutt’altro che sinonimo di resa e rassegnazione. L’arte diviene strumento attraverso cui riappropriarsi degli spazi negati e dare una nuova narrazione con cui leggere la condizione di donna. Le opere in mostra evidenziano come la potenza del ricordo, dell’esilio, del dolore e della perdita si traducano in risposte altrettanto potenti. Le protagoniste di “doppia assenza” sono artiste provenienti da diversi paesi, la maggior parte delle quali sono emigrate dal paese d’origine alla ricerca di migliori condizioni di vita e di libertà. Nelle loro narrazioni i fili della memoria della terra natia si intrecciano a elementi nuovi, tecnologie ipermoderne e inediti punti d’osservazione. Nella parete principale dell’area espositiva, saranno esposti in anteprima i risultati di un progetto di auto-imprenditorialità e self-branding per l'empowerment femminile "Born to Blossom" sviluppato dalla associazione A2030 Social Innovation Designers per il centro Oltre le Nuvole e la Casa Famiglia San Pio X, grazie al supporto della Fondazione The Human Safety Net e del premio Social Start, promosso da Banca della Marca Credito Cooperativo. Visita il sito http://a2030odv.com/la-doppia-assenza/
08 Settembre 2023 11:00 - 30 Settembre 2023 17:00
Esposizioni 2023
EMERGENCY ONG ONLUS
Fondamenta San Giacomo, 212, 30133 Venezia, Italia
"La mia opera d'arte è una rappresentazione della casa di mia nonna, che lei e la sua famiglia dovettero lasciare alle spalle quando iniziò la guerra Iran-Iraq. Mia madre non ha mai avuto una foto per ricordare la sua casa d'infanzia e mi ha chiesto più volte di crearne una versione digitale. Di conseguenza, ho immaginato e realizzato questo scorcio di un luogo in cui non sono mai stata, ma di cui ho sentito molte bellissime storie. Oltre alla narrazione personale, "Da qualche parte dove non sono mai stata" si pone come una potente testimonianza della resilienza dello spirito umano. Ci ricorda che anche quando le circostanze ci costringono a lasciare luoghi fisici alle spalle, i ricordi che portiamo nel cuore possono offrire conforto e forza di fronte alle avversità. Attraverso la mia arte, trasmetto un potente messaggio sull'impatto della guerra e dello sfollamento sulle famiglie e le comunità. La perdita di una casa amata diventa una metafora per le conseguenze più ampie dei conflitti e sottolinea l'importanza della pace e della comprensione nella società. Quest'opera d'arte si pone come voce per coloro che hanno affrontato sfide simili, promuovendo empatia e compassione."
Khatereh Safajoo, scenografa e l’artista multimediale, pratica nei campi dell'arte dell'installazione e dell'arte 3D. È nata e cresciuta a Teheran, dove ha iniziato i suoi studi artistici. Ha conseguito la sua prima laurea in Teatro presso l'Università d'arte di Teheran nel 2016. Ha proseguito i suoi studi con una seconda laurea in Scenografia per il Teatro e ha completato la sua Laurea specialistica in Scenografia per il Cinema e la Televisione nel luglio 2022, entrambe presso l'Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. Si concentra sull'astrazione e sulla reimmaginazione di ambienti e spazi mentre sperimenta e cerca di evocare i ricordi e le emozioni della sua infanzia da giorni nostalgici del passato con la sua arte.
Il suo percorso artistico si concentra sulla ricreazione dei ricordi d'infanzia e sulla cattura dell'impatto della situazione politica iraniana su di lei. Le sue opere riflettono spesso momenti in cui affronta il contrasto tra la sua innocenza infantile e il sapore amaro della realtà. L'opera è parte della mostra
“La doppia assenza. Riverberi artistici ed effetti a lungo raggio dell’arte in esilio” promossa da
“A2030. Social Innovation Designers”, curata da Francesca Grisot PhD ed ospitata da Emergency dall'8 al 30 settembre dal mercoledí al sabato dalle 11:00 alle 17:00.
Durante il Festival sarà visitabile venerdí 8 e sabato 9 dalle 11:00 alle 19:00.
08 Settembre 2023 11:00 - 30 Settembre 2023 17:00
Esposizioni 2023
EMERGENCY ONG ONLUS
Fondamenta San Giacomo, 212, 30133 Venezia, Italia
“Born to Blossom” è il titolo di un progetto dedicato all’empowerment femminile attraverso lo sviluppo di un personal branding e uno storytelling individuali e collettivi. Quando l’intelligenza collettiva e l’intelligenza artificiale interagiscono, i risultati possono essere davvero stupefacenti. Metti un’antropologa, un’ingegnera informatica, una counselor, una designer, una psicologa, un collettivo di donne e mamme di ogni paese che condividono la quotidianità in una comunità mamma-bambino. Da questo gruppo di donne straordinarie, dalla collazione delle loro etnografie raccolte dall’antropologa delle migrazioni Francesca Grisot PhD, col supporto poi dell'artista ucraina Tetyana Erhart, dell’informatica afghana Parvin Yavari e dell’AI, abbiamo creato lo storytelling e le prime immagini di un brand che abbiamo chiamato “Bianca Lovet. Radici di futuro”. Le fasi successive del progetto, attualmente in corso, prevedono lo sviluppo dell'idea imprenditoriale, lo sviluppo grafico del brand e del piano di comunicazione, con l'artista marocchina Salma Hilmi, lo sviluppo di un primo campionario prototipo con la fashion designer Kobra Ahmadi.
Il progetto si è qualificato terzo al bando "Social Start", annualmente promosso dalla Cassa di Credito Cooperativo Banca della Marca a sostegno del Terzo Settore.
Il workshop, Il processo creativo del workshop “Born to Blossom” parte da una metodologia di lavoro con i gruppi basata su design thinking e giochi collaborativi, collezionando le raccolte etnografiche che ne emergono. La raccolta delle dichiarazioni dei partecipanti al workshop é infatti una fase fondamentale a partire dalla quale abbiamo chiesto all’intelligenza artificiale di elaborare delle immagini iconiche e fortemente evocative. “Bianca Lovet” è quindi un brand che raccoglie molteplici frammenti di identità, fluide e migranti, del collettivo di donne partecipanti al workshop. Il nome stesso è un sincretismo che ci rappresenta. Una delle fasi del laboratorio chiedeva: "Descriviti in 3 passaggi": “Dimmi di te una cosa colorata", “Dimmi di te una cosa lontana”, “Dimmi di te una cosa mágica”. Tra i colori narrati: il cobalto, la paprica, lo zenzero, la cúrcuma e i loro fiori, che riportano ad aromi, spezie, esperienze di mondi lontani, dall’Asia all’Africa al Sud America. Cosa abbiamo registrato attraverso i nostri sensi nel nostro vissuto e cosa rimane e viene scambiato nella memoria-identità collettiva. Una delle tappe dei workshop ha visto le protagoniste accompagnate dallo staff di progetto in visita alla mostra permanente "A world of potential", allestita presso la Casa di The Human Safety Net. La mostra è concepita come una progressione di esperienze che portano i visitatori a scoprire il proprio potenziale partendo da valori come creatività, curiorità, empatia, speranza.
Le opere esposte sono parte della mostra
“La doppia assenza. Riverberi artistici ed effetti a lungo raggio dell’arte in esilio” promossa da
“A2030. Social Innovation Designers”,
curata da Francesca Grisot PhD ed ospitata da
Emergency, visitabile dall'8 al 30 settembre dal mercoledí al sabato dalle 11:00 alle 17:00.
Durante il Festival sarà visitabile venerdí 8 e sabato 9 dalle 11:00 alle 19:00.
08 Settembre 2023 11:00 - 30 Settembre 2023 17:00
Esposizioni 2023
EMERGENCY ONG ONLUS
Fondamenta San Giacomo, 212, 30133 Venezia, Italia
"Quasi-mano". "La Quasi-Mano appartiene ad un quasi-uomo. Ambienti aridi di sentimenti, poco accoglienti, relazioni stereotipate, rischiano di rinsecchire parti di sé. Fare i conti con una Quasi-mano è fare i conti con un Quasi-uomo. Bisogna essere in grado di vedere le sue dita mancanti per andare oltre al suo aspetto scomodo. Per vedere nella sua mano aperta e tesa, la sua vera richiesta di aiuto. Nel momento in cui la vita ti costringe a tacciare e potare i sentimenti che fanno di te un “uomo”, rischi di vedere come possibili vie espressive solo rabbia e la violenza; o come alternativa farti succube e dipendente dagli altri. Appare difficile o impossibile prendere la vita a piene mani. Ma le parti di sé si possono recuperare, ritrovando il cotone adatto. Quasi-mano era una maglietta, me la ricordo, non so di che colore fosse in origine, ma un lavaggio sbagliato di mio padre le ha donato il colore definitivo. Poi si è strappata; impossibile e inutile ripararla, è diventata gomitolo rosa, per anni nel cassetto dei gomitoli. Poi è arrivato nelle mie mani dandomi la possibilità di rendere la mia idea realtà."
Emanuela Pamio, nata a Venezia, in esilio dall'ordinario, da spazio e. tempo. dall'ostilità, è counselor sistemico-relazionale e creatrice di "Sculture di filo Cuore e mente indissolubilmente". Si occupa dell'area perinatale, familiare e di plusdotazione. Impara a lavorare all’ uncinetto da autodidatta, intorno all’ età di 20 anni, basandosi su enciclopedie che trattano lavori manuali. Non ama lavori classici lunghi e ripetitivi, ma si apre a diverse sperimentazioni. Non ha mai imparato a leggere gli schemi , ma del resto, amando lavorare ovunque si trovi e in qualunque buco di tempo abbia, non riuscirebbe neanche a seguirli.
L'opera è parte della mostra
“La doppia assenza. Riverberi artistici ed effetti a lungo raggio dell’arte in esilio” promossa da
“A2030. Social Innovation Designers”,
curata da Francesca Grisot PhD ed ospitata da
Emergency, visitabile dall'8 al 30 settembre dal mercoledí al sabato dalle 11:00 alle 17:00.
Durante il Festival sarà visitabile venerdí 8 e sabato 9 dalle 11:00 alle 19:00.
08 Settembre 2023 11:00 - 30 Settembre 2023 17:00
Esposizioni 2023
EMERGENCY ONG ONLUS
Fondamenta San Giacomo, 212, 30133 Venezia, Italia
L’artista-grafica Salma Hilmi ci presenta due diversi studi che promuovono, con differenti declinazioni, la valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale del paese d'origine. Il sentimento di "doppia assenza", in questo caso, non dà luogo a un'arte di denuncia, ma si fa rivalsa, generando un'agentività che tende a colmare i vuoti con proposte dinamiche e innovative, pensate come start-up e/o progetti culturali creativi.
Con
"Aeshab", una start-up ideata dall'artista, Hilmi ci presenta il percorso di creazione di un brand e la strategia di comunicazione relativa ad una linea di cosmetica ed erboristeria italiana/marocchina.
Con
"Origini. Calligrafia araba" l'artista ci accompagna invece in un viaggio alle radici della lingua e dei luoghi della memoria, creando una significativa corrispondenza grafica tra lettere dell’alfabeto arabo e le tappe di una ricercata mappatura del patrimonio storico-culturale del paese d’origine.
Salma Hilmi nei suoi progetti tende sempre a ri-posizionare tematiche chiave che la società tende a relegare nelle zone grigie generate da facili processi di etichettamento: vulnerabilità, marginalità, discriminazione.
La sfida che ci presenta in questa sezione riguarda possibili
approcci innovativi per sviluppare processi inclusivi e discorsivi fra cultura marocchina, a cui appartiene per nascita, e società italiana, sua patria adottiva. Cultura e Impresa al servizio dell' Innovazione Sociale! Salma Hilmi è la volontaria A2030 che segue lo sviluppo del progetto Born to Blossom,
classificatosi terzo al premio "Social Start" annualmente promosso dalla Banca della Marca Credito Cooperativo.
Salma Hilmi è una Graphic & Web Designer, Photographer con esperienze di base anche su Product Designer, diplomatasi come perito grafico, per proseguire poi il percorso di studi presso la Accademia Albertina di Belle Arti di Torino "Progettazione artisitca per l'impresa", con applicazione pratica al C.E.M.I. (Centro Europeo Modellismo Industriale) di Torino nel percorso IFTS _ TECNICHE DI DISEGNO E PROGETTAZIONE INDUSTRIALE - Progettazione e costruzione prototipi. Dedica il suo tempo libero e le sue conoscenze al volontariato e allo studio di tecniche innovative, perché non si smette mai di imparare!
L'opera è parte della mostra
“La doppia assenza. Riverberi artistici ed effetti a lungo raggio dell’arte in esilio” promossa da
“A2030. Social Innovation Designers”,
curata da Francesca Grisot PhD ed ospitata da
Emergency, visitabile dall'8 al 30 settembre dal mercoledí al sabato dalle 11:00 alle 17:00.
Durante il Festival sarà visitabile venerdí 8 e sabato 9 dalle 11:00 alle 19:00.
08 Settembre 2023 11:00 - 30 Settembre 2023 17:00
Esposizioni 2023
EMERGENCY ONG ONLUS
Fondamenta San Giacomo, 212, 30133 Venezia, Italia
La tecnologia registra e preserva forme di vita destinate all’estinzione e col ricorso del digitale arriva a rappresentare e animare vite già estinte. Un progresso che se da un lato offre un’illusione salvifica con i suoi realistici, per quanto virtuali, documenti audiovisivi, dall’altro funge da monito per il futuro del pianeta, perché ogni traccia archiviata memorizza ciò che potrebbe essere dimenticato e rischia di andare perduto. Mehrnoosh Roshanaei (Teheran – Iran 1988) lavora in questo frangente e lo fa col ricorso alla poesia. La sua opera, The last song, allude proprio all’incanto del suono emesso dall’ultimo maschio di Kaua’i ‘ō’ō, un volatile delle Hawaii, registrato - in modo analogico - dal Cornell Lab of Ornithology. Un documento sonoro sublime quanto drammatico perché il canto del maschio è di accoppiamento, volto a chiamare una femmina che non arriverà mai. Questo esemplare, morto nel 1987, ha posto fine alla propria specie. Mentre si ascolta questo struggente canto d’amore, si assiste alla frammentazione e alla smaterializzazione di un Franklinia alatamaha, fiore ricreato in 3D dall’artista, visto che la pianta è stata dichiarata estinta all’inizio del XIX secolo. Un filmato essenziale, al limite dell’astrazione, col fiore che campeggia solo su un paesaggio deserto e senza una ragione apparente, si sgretola con inesorabile lentezza fino alla totale scomparsa. Una dissoluzione visiva vissuta come in un sogno, come onirico è il suono del canto che echeggia nel buio delle sequenze finali.
Mehrnoosh Roshanaei è nata e cresciuta a Teheran, in Iran, e attualmente vive e lavora a Bologna. Ha studiato arti visive presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, Vienna e Düsseldorf, dove ha avuto il privilegio di essere insegnata da rinomati artisti come Monica Bonvicini, Marina Grizinic, Davide Ri- valta e Luca Bertolo. Durante la sua carriera artistica ha vinto diversi premi, tra cui la Biennale Monza nel 2021, il Premio Nocivelli a Brescia, il Premio Zucchelli 2021 e il Premio Young Art Award della Fondazione Golinelli 2020 a Bologna, e il Premio Carapelli presso la Triennale di Milano nel 2019. La sua arte è l’espressione della sua identità come donna iraniana e delle complesse esperienze che accompagnano l’immigrazione. Attraverso il suo lavoro, si impegna a sfidare le preconcette nozioni sull’identità e a mettere in luce la bellezza e la profondità che derivano dalla diversità.
L'opera è parte della mostra
“La doppia assenza. Riverberi artistici ed effetti a lungo raggio dell’arte in esilio” promossa da
“A2030. Social Innovation Designers”,
curata da Francesca Grisot PhD ed ospitata da
Emergency, visitabile dall'8 al 30 settembre dal mercoledí al sabato dalle 11:00 alle 17:00.
Durante il Festival sarà visitabile venerdí 8 e sabato 9 dalle 11:00 alle 19:00.
08 Settembre 2023 11:00 - 30 Settembre 2023 17:00
Esposizioni 2023
EMERGENCY ONG ONLUS
Fondamenta San Giacomo, 212, 30133 Venezia, Italia
In questa raccolta,
"Anar is alive" (Il melograno è vivo), ho cercato di ricorrere a dei simboli per rappresentare l’indipendenza dell’identità femminile, ma anche le difficili situazioni di costrizione cui le donne sono sottoposte per vincoli tradizionali o contemporanei.
Anar (Melograno) e il chiodo: ognuno di loro ha una sua identità ben definita nel mondo reale e li ho scelti perché offrivano il messaggio simbolicamente più prossimo al mio intento artistico.
In questa selezione, Anar è un simbolo dell’identità indipendente della donna: simboleggia la potenza rivoluzionaria femminile, giacché nulla può impedirle di incrinarsi quando è maturata. Pur nel mezzo di tutte le difficili condizioni che le vengono imposte, ella continua a difendere la propria identità ad ogni costo. Anar è una donna che, senza aspettarsi nulla in cambio, cerca di sostenere il mondo che la circonda, diffondendo gentilezza, rassicurazione e umanità, grazie al suo istinto materno e di cura.
Il chiodo in queste foto simboleggia gli ostacoli che esistono sulla strada delle donne; pressioni che cercano di ostacolare in ogni modo il loro sviluppo, con un effetto deterrente sul loro corpo e sulle loro anime.
Thamima Alizada (HABIBEH Alizadeh), è nata in Iran nel 1989, da una famiglia di rifugiati afghani che hanno lasciato il paese in seguito all’invasione sovietica del 1978, poiché appartenenti a un gruppo etnico perseguitato per motivi religiosi ed etnici. Ha vissuto una condizione di esilio fin dalla nascita e dopo 28 anni ha deciso di fare ritorno in patria per dare un piccolo contributo alle sorti della sua gente, nella gioia e nel dolore, In Iran ha portato Avanti gli studi fino al livello di laurea magistrale in studi religiosi, non conclusa. Si è poi dedicata allo studio della fotografia. In Iran ha preso parte a una esposizione collettiva in cui ha messo in atto una performance artistica intitolata “We are all”. In Afghanistan ha esposto nella sua prima personale intitolata “Il melograno è vivo”. I suoi servizi fotografici sono stati pubblicati in diverse riviste. Nel corso dei tre mesi successivi alla caduta di Kabul, ha realizzato un reportage sulle proteste delle donne afghane. Oggi Tahmina ha 33 anni e vive a Monaco, in Germania.
L'opera è parte della mostra
“La doppia assenza. Riverberi artistici ed effetti a lungo raggio dell’arte in esilio” promossa da
“A2030. Social Innovation Designers”,
curata da Francesca Grisot PhD ed ospitata da
Emergency, visitabile dall'8 al 30 settembre dal mercoledí al sabato dalle 11:00 alle 17:00.
Durante il Festival sarà visitabile venerdí 8 e sabato 9 dalle 11:00 alle 19:00.
08 Settembre 2023 11:00 - 30 Settembre 2023 17:00
Esposizioni 2023
EMERGENCY ONG ONLUS
Fondamenta San Giacomo, 212, 30133 Venezia, Italia
Tendresse è un'opera dedicata a chi, nella lotta del quotidiano, riesce a trovare la sua poesia. Il forte contrasto fra l'asfalto, il catrame, e le piume bianche rievoca quella capacità di trovare la luce e la leggerezza nei contesti più cupi. Nelle mie opere mi trovo spesso a riflettere, senza necessariamente trovare una soluzione, sulla condizione umana, e in particolare femminile, in contesti di contenimento. Le società tendono a normare, comprimere, regolamentare, a cominciare dal corpo della donna e dai suoi costumi sociali. Un'opera che sento particolarmente efficace per trasmettere questo tema è "Integrity". È anch'essa un tappeto, in quanto continuo ad usare formalmente questo manufatto come spazio familiare e intimo per elaborare le mie riflessioni. Gli squarci che si aprono nel tappeto sono un invito a dare luce all'autentica integrità che serbiamo dentro e si manifesta ogni volta che troviamo la forza di essere "divinamente umani" nell'affrontare i crimini nel nostro presente. Il contenimento istituzionale si esprime anche attraverso i confini. Questo è il tema chiave di "Nomad", un tappeto arricchito da simboli berberi per recuperare l'innato senso umano per il movimento, per la "sete dell'altrove". Nomad è il manifesto del nomadismo contemporaneo fatto di resistenze, battaglie e negoziazioni che portano a una continua rielaborazione del sé.
Rafika Ferchichi nasce a Tunisi nel 1978, laureata in scultuna ed attualmente iscritta al biennio specialistico con indirizzo nuove tecnologie presso l'accademia di Belle Arti di Bari. Nella sua ricerca può essere definita versatile, attraverso l'uso sistematico di scultura, installazione e performance. Nel suo lavoro adopera un lessico attinente al mondo femminile; come la tessitura, retaggio di un'infanzia con una mamma e nonna tessitrici di tappeti. Decide di fare parte di un tacito patto dove le donne attraverso il lavoro tessile, in un linguaggio fatto di simboli, si raccontano e affrontano le fatiche della vita: il tappeto diventa il tema principale del suo lavoro, giocando con altri materiali di natura povera e al contempo imponente come l'asfalto crea il suo spazio formale, la sua casa e il suo diario dove annota incessantemente le sue intime riflessione.
L'opera è parte della mostra
“La doppia assenza. Riverberi artistici ed effetti a lungo raggio dell’arte in esilio” promossa da
“A2030. Social Innovation Designers”,
curata da Francesca Grisot PhD ed ospitata da
Emergency, visitabile dall'8 al 30 settembre dal mercoledí al sabato dalle 11:00 alle 17:00.
Durante il Festival sarà visitabile venerdí 8 e sabato 9 dalle 11:00 alle 19:00.
08 Settembre 2023 11:00 - 30 Settembre 2023 17:00
Esposizioni 2023
EMERGENCY ONG ONLUS
Fondamenta San Giacomo, 212, 30133 Venezia, Italia
Nell'esplorazione delle radici condotta attraverso la studio fotografico di abbigliamento e accessori della collezione privata di
Roksolyana Shymchuk,
Tetyana Erhart mette in risalto le raffinate lavorazioni e il loro significato simbolico. L'abito
Hutsul, indossato da Solomiya in foto, è uno dei più caratteristici tipi di abiti popolari dei Carpazi. È originariamente colorato con molte forme e ricamato in modo attraente. I materiali utilizzati nell'abito Hutsul erano completamente realizzati con prodotti locali.
La camicia Borshchiv invece è un tipo speciale di ricamo che si è sviluppato come fenomeno artistico nelle regioni della Podillia occidentale dell’Ucraina (ora distretto di Borshchiv nella regione di Ternopil). Il ricamo Borshchiv è un’opera indiscutibile dell’arte popolare ucraina. C’è una leggenda secondo cui l’apparizione di questa tradizione risale ai tempi in cui le incursioni del giogo tataro-mongolo venivano effettuate sulle terre ucraine. Quando un gran numero di uomini furono uccisi durante un’altra invasione, i bambini furono rapiti e le donne furono “ridotte in schiavitù”, coloro che rimasero su queste terre giurarono per 7 generazioni di indossare camicie ricamate con filo nero anche per matrimoni e feste. In forma di leggenda questa storia di tramanda ancora oggi, ma è possibile che eventi così tragici siano realmente avvenuti in queste terre e abbiano dato impulso allo sviluppo della tradizione etnica del ricamo in nero – il colore della terra natale e il lutto per i propri cari. Le modelle che indossano i vestiti della collezione Borshchiv sono le giocatrici di pallamano della squadra di pallamano femminile di Leopoli Halychanka.
Tetyana Erhart è una fotografa professionista di Leopoli, Ucraina, dove attualmente vive e lavora. È specializzata in ritratti pittorici di donne e lavora magistralmente con luci naturali e da studio. Tetyana crede che la fotografia sia un modo per preservare l’energia e le emozioni di una persona in un momento particolare. Le foto fanno rivivere sentimenti che una volta si sentivano. Le mani di una madre in un ritratto possono evocare l’amore materno e possono sempre riportarci ai ricordi più belli della vita: quando ti ha portato una tazza di caffè preparata da lei l’ultima volta che l’hai visitata, o una ciotola di porridge quando eri malato da bambino. Le coppie possono anche rivisitare la loro memoria condivisa quando passano attraverso immagini di se stesse in passato, collegandole all’essenza della loro relazione. Col passare del tempo i sentimenti scompaiono, ma la fotografia ci riporta alle nostre esperienze per rivivere il meglio della nostra esistenza. Tetyana Erhart è la fotografa ucraina di fama internazionale che ha ispirato con i suoi lavori il progetto "Born to Blossom", prodotto da A2030 Social Innovation Designers e classificatosi terzo al bando
"Social Start", promosso annualmente da
Banca della Marca Credito Cooperativo a sostegno del Terzo Settore e dell'innovazione sociale.
Le opere di Tetyana Erhart esposte nelle sezioni "Radici" e "Born to Blossom" sono parte della mostra
“La doppia assenza. Riverberi artistici ed effetti a lungo raggio dell’arte in esilio” promossa da
“A2030. Social Innovation Designers”,
curata da Francesca Grisot PhD ed ospitata da
Emergency, visitabile dall'8 al 30 settembre dal mercoledí al sabato dalle 11:00 alle 17:00.
Durante il Festival sarà visitabile venerdí 8 e sabato 9 dalle 11:00 alle 19:00.
08 Settembre 2023 11:00 - 30 Settembre 2023 17:00
Esposizioni 2023
EMERGENCY ONG ONLUS
Fondamenta San Giacomo, 212, 30133 Venezia, Italia
Yelena Ichkova è una fotografa che con audacia e sensibilità cattura l'autenticità e la bellezza delle donne mature. Il suo lavoro non solo mette in luce la forza e la profondità delle esperienze femminili, ma sfida le strutture patriarcali che hanno a lungo soppresso la voce e la presenza delle donne nella società. A cavallo tra due mondi, Yelena rileva sulle donne gli effetti di un sistema patriarcale e paternalista che ha storicamente limitato l'autonomia delle donne e la loro rappresentazione pubblica. Le sue fotografie rappresentano una potente dichiarazione di emancipazione. Attraverso la sua lente, le donne, anche mature, diventano soggetti di potenza e dignità, rivelando la bellezza che spesso rimane celata sotto gli stereotipi e le aspettative della società. Le sue fotografie creano uno spazio intimo in cui le donne possono esprimere la loro autenticità senza giudizio. Ogni scatto racconta una storia di resilienza, di successi e sfide affrontate, e di una bellezza che trascende gli standard superficiali.
Yelena Ichkova, per tutti Lena, è nata a Belgorod in Russia.
Cresciuta nella natura si trasferisce a Mosca per completare i suoi studi e consegue la Laurea in biochimica all’Università pedagogica di Mosca.
Nel 1994 si trasferisce in Italia a Belluno. Sposata, ha un figlio. Ha sempre coltivato la sua passione per la fotografia. A 50 anni, con il diradarsi degli impegni familiari, inizia a fotografare in maniera assidua. Il suo mondo è quello femminile, che avvicina con il suo obiettivo discreto ed attento scoprendo con innata sensibilità la donna che si cela nella donna. Le fotografie di Ichkova, dense di luci ed ombre rivelano personalità celate in uno splendido equilibrio di colore ed emozioni.
L'opera è parte della mostra
“La doppia assenza. Riverberi artistici ed effetti a lungo raggio dell’arte in esilio” promossa da
“A2030. Social Innovation Designers”,
curata da Francesca Grisot PhD ed ospitata da
Emergency, visitabile dall'8 al 30 settembre dal mercoledí al sabato dalle 11:00 alle 17:00.
Durante il Festival sarà visitabile venerdí 8 e sabato 9 dalle 11:00 alle 19:00.
08 Settembre 2023 11:00 - 30 Settembre 2023 17:00
Esposizioni 2023
EMERGENCY ONG ONLUS
Fondamenta San Giacomo, 212, 30133 Venezia, Italia
Nata a cavallo fra due mondi,
Shaula De la Paz Grisot vive al contempo la scissione degli affetti tra due paesi e la fusione eclettica delle lingue, dei costumi, dei riferimenti iconografici, artistici e musicali. A Venezia le manca Varadero. A Varadero le manca Venezia. La foto in copertina è tratta dalla collezione
"Mis Tías en Varadero", Varadero 2023.
L'opera è parte della mostra
“La doppia assenza. Riverberi artistici ed effetti a lungo raggio dell’arte in esilio” promossa da
“A2030. Social Innovation Designers”,
curata da Francesca Grisot PhD ed ospitata da
Emergency, visitabile dall'8 al 30 settembre dal mercoledí al sabato dalle 11:00 alle 17:00.
Durante il Festival sarà visitabile venerdí 8 e sabato 9 dalle 11:00 alle 19:00.
08 Settembre 2023 15:30 - 10 Settembre 2023 19:30
Esposizioni 2023
STUDIO 6
Calle Convertite 710/C, 30133 Venezia, Italia
Esposizione dei lavori recenti degli artisti dello STUDIO 6:
Adriana Rocca, Daniela Raccanello, Delia Gambarin Vassallo, Stefano Grespi.
08 Settembre 2023 15:30 - 10 Settembre 2023 19:30
Esposizioni 2023
AREA "CASETTE"
Calle di Mezzo, 30133 Venezia, Italia
Metamorfosi Casette-gabbiani. Tecnica stop motion.
08 Settembre 2023 15:30 - 10 Settembre 2023 19:30
Esposizioni 2023
GIARDINO E CANONICA CHIESA DI S.EUFEMIA
Fondamenta Sant'Eufemia, 30133 Venezia, Italia
Mostra di fotografie di Giovanni Contessotto.
Serie di scatti che restituiscono "il reale" attraverso la percezione del vedere, i significati sottesi, i sentimenti indotti.
Ogni aspetto della realtà è in costante divenire.
08 Settembre 2023 15:30 - 10 Settembre 2023 19:30
Esposizioni 2023
EX CONVENTO SS.COSMA E DAMIANO
Calle Cosmo, 30133 Venezia, Italia
Un viaggio alla scoperta di Itaca Art Studio, l'atelier d'arte di Monica Martin, inserito nella splendida cornice del chiostro quattrocentesco dell'ex Convento SS. Cosma e Damiano nell'isola della Giudecca.
Monica sarà lieta di illustrarvi la sua vasta produzione che va dalla pittura, alla grafica, alla ceramica.
Potrete vedere i materiali d'uso e gli attrezzi che utilizza per le varie tecniche, e naturalmente le opere da lei realizzate.
Sarà un viaggio affascinante in un ambiente ricco di suggestioni.
Itaca Art Studio fa parte di cArte, Museo diffuso della Carta e della Stampa di Venezia.
Visita il sito
08 Settembre 2023 15:30 - 10 Settembre 2023 19:30
Esposizioni 2023
EX CONVENTO SS.COSMA E DAMIANO
Calle Cosmo, 30133 Venezia, Italia
La ricerca artistica di Elena Visotto si concentra sull'espressione di ogni mondo possibile, ovvero sull'evoluzione nel mondo post human, una possibile realtà nell'infinità del multiverso.
Anche se l'uomo dovesse scomparire la vita sulla terra continuerebbe, saprebbe mutare ed evolversi di nuovo.
Ciò che l'artista cerca di rappresentare è l'anima: cuore pulsante della vita e dell'universo.
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08 Settembre 2023 15:30 - 10 Settembre 2023 19:30
Esposizioni 2023
PATRONATO DON BOSCO
Calle Accademia dei Nobili, 618, 30133 Venezia, Italy
L'Associazione Sogno di...segnando propone un'esposizione di dipinti inerenti all'acqua e al tema della natura in relazione alla città.
Artisti partecipanti:
Marius Buzatu
Eliana Dell'Olivo
Damayanthi Gamwari
Stefano Grasselli
Veronica Longo
Hikari Miyata
Monica Martin
Susi Piazza
Eva Sambo
Ida Tampellini
Walterina Zanellati
N.B. Alcuni artisti saranno esposti anche in VETRINA (EX LAVANDERIA).
Fondamenta Ponte Piccolo 423, Giudecca.
08 Settembre 2023 15:30 - 10 Settembre 2023 19:30
Esposizioni 2023
PATRONATO DON BOSCO
Calle Accademia dei Nobili, 618, 30133 Venezia, Italy
Gruppo Blum nasce nel 2019 per volere dei partecipanti al gruppo di Arteterapia presso il CSM Venezia Centro Storico e Lido.
Per il Festival delle Arti propongono opere inedite interpretando individualmente il tema Splash!
Tema che gli ha ispirato anche un'opera collettiva.
08 Settembre 2023 15:30 - 10 Settembre 2023 19:30
Esposizioni 2023
PATRONATO DON BOSCO
Calle Accademia dei Nobili, 618, 30133 Venezia, Italy
Ritratti eseguiti su tela in acrilico con aerografo.
08 Settembre 2023 15:30 - 10 Settembre 2023 19:30
Esposizioni 2023
PATRONATO DON BOSCO
Calle Accademia dei Nobili, 618, 30133 Venezia, Italy
Esposizione della produzione di accessori in plexiglass realizzata a mano da Michele Garlato, in arte MiGa Design, per la maggior parte con materiale riciclato.
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08 Settembre 2023 15:30 - 10 Settembre 2023 19:30
Esposizioni 2023
OSTARIA VECIA GIUDECA
Fondamenta S. Eufemia 596, Giudecca 30133 Venezia VE, Italia
UNA VETRATA DI COLORI: SPLASH!
Il progetto consiste nel dipingere con colori uniposca la vetrata dell'Osteria Vecia Giudeca.
Lo spazio, di 3x2 metri circa, sarà decorato con un disegno ispirato al tema del Festival.
Il live painting comincerà il primo giorno di Festival e proseguirà i giorni successivi per chiudersi con un'inaugurazione all'interno del locale.
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08 Settembre 2023 15:30 - 10 Settembre 2023 19:30
Esposizioni 2023
CIRCOLO ARCI GIOVANI “LUIGI NONO”
Fondamenta del Ponte Longo 235/A
Attraverso un’installazione artistica composta da opere grafiche digitali affiancate, l’artista presenta un micro "racconto" incentrato su un’ interpretazione culturale del concetto di propagazione. Il propagarsi del suono (le grida), e dell'acqua (le onde del mare), il propagarsi di una malattia, l'indifferenza, ma anche il propagarsi di un'idea, di un gesto (creativo), di un'azione in grado di contribuire culturalmente e concretamente al dialogo e alla riflessione su temi realmente importanti.
Viviamo attraversando scenari di umane atrocità che si propagano e inghiottono ciò che di meraviglioso poteva essere e che non sarà più; mai come ora quindi, c'è bisogno di una propagazione di idee e prospettive solidali che ci impediscano di continuare a giustificare la realtà.
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08 Settembre 2023 15:30 - 10 Settembre 2023 17:30
Esposizioni 2023
PATRONATO DON BOSCO
Calle Accademia dei Nobili, 618, 30133 Venezia, Italy
Alvise Guadagnino, si diploma professore d'arte all'Istituto d'arte di Venezia e successivamente si laurea in scenografia all'Accademia di Belle Arti di Venezia.
Si occupa di alcuni allestimenti scenografici tra i quali un esperienza a Genazzano con il Maestro Sylvano Bussotti, lavora alla Bottega Veneziana (laboratorio di scenografia) e come attrezzista al Teatro La Fenice di Venezia.
Ha insegnato per diversi anni disegno professionale, disegno dal vero e tecniche d'incisione all'Istituto d'arte di Porta Romana a Firenze.
Partecipa a numerose collettive come incisore e disegnatore, tra le quali: Galleria S. Stefano, Tag - Mestre.
08 Settembre 2023 15:30 - 10 Settembre 2023 19:30
Esposizioni 2023
CIRCOLO R.NARDI
Calle Spini, 432 - Giudecca 30133 Venezia, Italia
Splash! Ambiente e socialità
Quest'anno vorremmo proporre alcune opere realizzate durante il periodo del Covid, che per tutti noi è stato limitante, soprattutto per le persone diversamente abili, e le conseguenze purtroppo si fanno ancora sentire...a lungo raggio!
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08 Settembre 2023 15:30 - 10 Settembre 2023 19:30
Esposizioni 2023
CASA E GIARDINO WINEHOUSE
Calle Spini, 30133 Venezia, Italia
Goccia dopo goccia
"Alice aprì la porticina e trovò che dava su un corridoietto non molto più ampio una tana di topo; s'inginocchiò e guardò lungo il corridoio, e vide che in fondo c'era il più bel giardino che avesse mai visto"
Alice nel paese delle meraviglie
08 Settembre 2023 15:30 - 10 Settembre 2023 19:30
Esposizioni 2023
CASA E GIARDINO WINEHOUSE
Calle Spini, 30133 Venezia, Italia
L'uomo del Mare è l'uomo che rappresenta per me Venezia ed assieme a lei, la libertà e la gioia.
Il mare, come grembo materno dei veneziani, bambini che gli appartengono, e allo stesso tempo, lui appartiene a loro.
08 Settembre 2023 15:30 - 10 Settembre 2023 19:30
Esposizioni 2023
PIZZERIA LA FOCA
Fondamenta Ponte Piccolo, 324 - Giudecca 30133 Venezia, Italia
Schizzi di Riflesso
Fotografie, acquerelli e materia...
Macchie d'acqua, gocce di colore, ombre di sole...
Riflessi e visioni della realtà incontrano acqua e colore in un gioco di fantasia a propagazione.
Per il Festival delle Arti, Giudecca-Sacca Fisola, 2023: "quale migliore occasione per togliersi qualche sassolino dalle scarpe?!"
08 Settembre 2023 15:30 - 10 Settembre 2023 19:30
Esposizioni 2023
PIZZERIA LA FOCA
Fondamenta Ponte Piccolo, 324 - Giudecca 30133 Venezia, Italia
Scorci scomodi
Esposizione di opere inedite consistenti nella riproduzione in scala ridotta di incantevoli scorci di Venezia.
Ogni opera racchiude un pensiero “scomodo”, con l’obiettivo di invitare l’osservatore ad andare oltre le apparenze, cercando il messaggio più profondo dell’opera.
Nel mio operare concepisco l’opera d’arte come centro di propagazione di messaggi che stimolino la riflessione su problematiche legate al nostro modo di vivere.
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08 Settembre 2023 15:30 - 10 Settembre 2023 19:30
Esposizioni 2023
CZ95 e giardino
MICHELA E DANIELA GALIONE presentano una duplice personale affiancando la pittura ad Acquerelli e tecniche miste ad un'installazione artistica composta da un progetto fotografico, principalmente in bianco e nero, che prevede la commistione tra i pezzi fotografati e i pezzi reali.
08 Settembre 2023 15:30 - 10 Settembre 2023 19:30
Esposizioni 2023
CZ95 e giardino
Il progetto è un'installazione reticolare con materiale riciclato, nello specifico cuffie auricolari che vengono consegnate assieme agli apparecchi acustici ai turisti per le visite guidate. A fine visita viene detto loro che possono tenerle o in alternative lasciarle al service che le butterà via. La maggior parte delle volte vengono buttate. Negli ultimi mesi ho raccolto centinaia di queste cuffie. Si tratta di chili di plastica e rame che non verranno riutilizzati per questioni di igiene, ma anche perché, una volta raccolte, tendono ad annodarsi fra loro creando delle matasse tumorali, delle ragnatele o delle reti. Il semplice gesto di accumularle ed esporle mette in luce la quantità di spazzatura che viene prodotta per il turismo. È un gesto che rende visibile ciò che si vorrebbe nascondere, trasformandolo in materia plastica. Inoltre, se è vero che un'opera d'arte è tale per la sua inutilità pratica (Bourriaud), le cuffie auricolari subiscono la stessa sorte diventando inutili, come inutili sono i tentativi di salvaguardare la salute delle persone inquinando l'ambiente.
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08 Settembre 2023 15:30 - 10 Settembre 2023 19:30
Esposizioni 2023
CZ95 e giardino
Il
Padiglione delle nuvole è un'installazione gonfiabile, all’interno della quale è proiettato il video “Cloudy days“.
Il progetto vuole indagare il rapporto tra corpo e architettura (digitale e urbana), rispondendo alla crescente mancanza di spazi pubblici nelle città - e in particolare a Venezia. L’obiettivo del progetto è quello di riappropriarsi di una porzione di spazio pubblico e di creare uno spazio di dialogo per riflettere sui temi della contemporaneità, in particolare rispetto all’uso consapevole delle smart -technology. Tutte le attività organizzate nel "Padiglione delle nuvole" sono aperte e ad accesso libero per il pubblico. Noa Pane, 1983, Roma (IT). In questo momento vive a Venezia e lavora tra Italia, Germania e Regno Unito. Noa ha conseguito il Diploma Magistrale in Scultura Ambientale e Tecnologie Produttive presso l’Accademia di Belle Arti di Urbino e il Master in Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Norimberga, Germania. Recentemente ha frequentato un Master di Ricerca in Architettura della durata di un anno presso il Royal College of Art di Londra terminato a febbraio 2022. Dal 2015 partecipa a numerose mostre collettive e progetti personali tra Italia, Germania e Inghilterra. Nei suoi lavori, che spaziano tra scultura, interventi testuali, video e performance l’artista indaga il rapporto tra corpo e architettura.
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08 Settembre 2023 15:30 - 10 Settembre 2023 19:30
Esposizioni 2023
CZ95 e giardino
L’opera “REALTA’ IMMUTABILI” manifesta nell’organicità estetica della forma una forza primordiale di matrice femminile, cifra caratterizzante il suo stile espressivo. La sua realizzazione avviene all’insegna di un procedimento che elegge la tessitura manuale a componente fondamentale dell’opera. Il lavoro paziente purifica il supporto dalla sua natura materiale e lo astrae dalla sua funzione originaria.
La tensione creativa è rivolta all’universo femminile in attesa di una rinascita che diventa rivincita e, forse, rivoluzione. L’artista, diventa un’esploratrice che indaga nel proprio animo e in quello degli
altri, scoprendone il lato nascosto, a volte oscuro, con l’intenzione di rappresentare una visione molteplice e irripetibile, dell’esistenza e dell’inconscio.
BarbaraGrossato,nasce il 30Luglio1968 a Rovigo, vive ad Adria(RO) 45011 - in Via Cicese, 8. Nel 2010 consegue il diploma di laurea di 2°livello in Decorazione “Arte e Spazio Pubblico” all’Accademia di Belle Arti di Venezia con il massimo dei voti. Dal 2013 è docente di Discipline grafiche pittoriche - Disegno - S.Arte. Le opere di Barbara Grossato manifestano nell’organicità estetica delle forme una forza primordiale di matrice femminile, cifra caratterizzante il suo stile espressivo. La trama di pennellate crea “foreste di segni”, in cui la cromia risulta sanguigna pur nell’utilizzo di tinte fredde pastello. Progressivamente la distinzione sfondo-linea, cede il posto all’imporsi di una pennellata veloce e accurata, che ricopre interamente la superficie di tracce fitomorfe, materiche nell’arricciarsi regolare, ma sempre diverso dei profili. Il passaggio dalla pittura alla scultura e installazione avviene all’insegna di un procedimento che elegge la tessitura manuale a componente fondamentale dell’opera. L’utilizzo ossessivo di materiali industriali, filo di ferro, fascette, rete, corde, cartoncino ecc. avviene seguendo moduli predisposti alla crescita esponenziale, che acquistano forza dall’assemblaggio per accumulazione, ripetizione della cellula base.
Il lavoro paziente purifica il supporto dalla sua natura materiale e lo astrae dalla sua funzione originaria.
Lo spiccato senso scenico dell’artista esalta, inoltre, le sue potenzialità cromatiche nel contrasto dei chiari e degli scuri, creando un’armonica e solo apparentemente casuale disposizione labirintica di tracce reali nello spazio riuscendo connotarla di valenze inusuali e inquietanti. Dagli inizi ad oggi la sua ricerca, nonchè i suoi interessi, si rivolgono principalmente ai processi temporali dell’essere, alla sua memoria e, in generale, al rapporto dell’uomo con il tempo e lo spazio. Visita il sito: https://grossatobarbara.com/
08 Settembre 2023 15:30 - 10 Settembre 2023 19:30
Esposizioni 2023
CZ95 e giardino
"FLOW-FLUIRE" è un'installazione “a cascata” di acquerelli e inchiostri su carta ritagliati a striscioline e fissati su fili di juta. Le carte dipinte con inchiostri e acquerelli, lasciati fluire nell’acqua, hanno fatto da ponte al pensiero sulle qualità che si devono recuperare per costruire un futuro di rispetto e umanità, partendo dalla necessità di uscire dalla rappresentazione e di provare a far germogliare il tempo, cambiando prospettiva. Ho pensato alle qualità che la Natura ci mostra in ogni sua manifestazione: in particolare all’acqua, alla sua vitalità, al suo fluire e alla capacità di trasformazione.
Da qui l’idea di creare un nuovo “flusso” realizzando con queste opere tagliate a strisce, una cascata di frammenti, uno splash! da poter osservare, toccare e attraversare per poter sperimentarne l’eco, la risonanza.
Flow è parte di un progetto a cui sto lavorando in questi mesi e del quale, due opere, “everything change like The Woods” e “The River”, sono attualmente esposte a Schorndorf in Germania per il progetto internazionale “Human Gardening- seeds for the Future”. “SEMPRE IN TRANSITO PER FARSI NUOVA”- olii e inchiostri diluiti su tela “Sempre in transito per farsi nuova” accoglie in sé la possibilità di una molteplice visione: è notte stellata di luna piena e al contempo è un tuffo nella profondità; giorno e notte, presenza e assenza. Un piccolo sentiero, uno specchio. Nel mio lavoro immagino e dipingo una sorta di brevi racconti, spesso creati con acqua e inchiostri; tracce cromatiche di un’osservazione lenta, di parole solo sussurrate, non-luoghi senza confini. Mi piace pensare che l’osservatore possa, osservando, orientarsi, ritrovarsi, dando spazio alle proprie suggestioni e riferimenti. Cristina Zanella si forma da autodidatta a partire dalla fine degli anni Novanta quando comincia un percorso di studio e approfondimento delle varie tecniche pittoriche partecipando a numerosi corsi, seminari e scuole di pittura. Particolarmente incisivi sono stati lo studio del segno e del colore con il professore Italo Bressan e lo studio dell’acquerello, del pastello e del disegno con la professoressa Stefania Murgia. È quest’ultima che individua le profonde e inespresse “Relazioni” nei lavori dell’artista che porteranno alla prima personale e al catalogo del 2011. Inizia da qui un vero e proprio percorso fatto di esposizioni, di premi e selezioni nazionali importanti. La svolta nella produzione di Cristina Zanella avviene attorno al 2016 quando progressivamente sostituisce la tela con la carta ed inizia le sperimentazioni tra inchiostri, acquerelli e grafite accogliendo nella messa a punto del segno e del colore anche elementi figurativi.
Il cambio di passo è segnato da mostre dal respiro internazionale quali: “Fin che la barca va | Mientras la barca aguante” con Vernice Contemporanea, la partecipazione alle mostre “Human Rights?” promosse dall’Associazione Internazionale Arti Plastiche Italia – patrocinata UNESCO e le recenti esperienze con le associazioni Metamorfosi Gallery, Kunstverein (Schorndorf - Germania) e La Cour des Arts (Tulle - Francia).
In questi ultimi anni l’artista si è confermata sulla scena trentina e non, distillando una formula stilistica quasi calligrafica, caratterizzata da un ductus fluttuante ed essenziale costituito da inchiostri, acquerelli ed oli affidati all’acqua. Trame rarefatte di narrazioni e intuizioni liriche.Vedi il sito: www.cristinazanella.com.
08 Settembre 2023 15:30 - 10 Settembre 2023 19:30
Esposizioni 2023
CZ95 e giardino
Contenitori e piccole microstorie in scatola, con materiali di recupero, così ironiche e surreali a cui è difficile resistere. L’arte è sorriso amaro e straniamento con un’allure zuccherosa ma non zuccherina, specchio colorato per comprendere la complessità del nostro sentire e monito problematico sul presente e sul futuro.
La proposta espositiva si sviluppa attorno a due serie di opere, “Love is in the air” e “C’era una volta”, autonome e profondamente legate alla città di Venezia, nei materiali e nei soggetti. Il vetro è protagonista nella serie “LOVE IS IN THE AIR”: contenitori accoglienti proteggono e “nobilitano” piccoli topolini, animali “simbolo” della città di Venezia, sodali dell’uomo da tempi immemori, intenti ad amare ed amarsi, parallelo universo e specchio del complesso sentire umano. Cosa proviamo a vederli e a vederci? Chi siamo e chi amiamo noi? Nel rispecchiamento, empatizziamo (finalmente) con gli altri e li riconosciamo. La serie “C'ERA UNA VOLTA” analizza il comportamento umano di fronte alla progressiva distruzione naturale, lanciando un allarme anche sul futuro di Venezia (sommersa?), sfruttando elementi di scarto e di recupero - a partire dalle scatolette di alluminio - e oggetti non artistici (petali di sapone, bastoncini di legno, stucco etc.) e artigianali (quelle dei maestri vetrai, autori delle api) per rappresentare la fragilità della Natura in balia dell’umano, nuovo dio, distruttore e non creatore. E’ questo il futuro che vogliamo? Lo scarto, motore d’arte, ci costringe a riflettere sulle nostre contraddizioni. Web: www.lachigi.it
FB e Instagram: la.chigi.art
08 Settembre 2023 15:30 - 10 Settembre 2023 19:30
Esposizioni 2023
CIRCOLO ARCI "LUIGI NONO"
Fondamenta del Ponte Longo, 235/A - Giudecca 30133 Venezia VE, Italia
Il laboratorio di cucito del Centro Diurno S. Alvise ha realizzato un ampio arazzo veneziano, usando principalmente la tecnica del cucito a mano e a macchina.
Sono state utilizzate stoffe pregiate donate dall'Atelier Luigi Bevilacqua.
L'arazzo ha come tema la rappresentazione della nostra bellissima città. L'unione di più fantasie tessili e la creatività del gruppo coinvolto ne suggeriscono una visione anche più astratta.
08 Settembre 2023 15:30 - 10 Settembre 2023 19:30
Esposizioni 2023
CZ95 e giardino
La ricerca artistica di A.MO. trae spunto dalla natura intesa come microcosmo e macrocosmo, come mondo interno ed esterno in cui si esprime l’infinita sostanza contemplata dall’uomo in sé e al di fuori di sé, trasfigurata in elementi primigeni. Temi quali tempo, vita, smarrimento, cambiamento emergono dagli elementi organici costituiti a volte da intrecci di fili, altre volte da tracce sanguigne o da più espliciti riferimenti. Costante è la ricerca del sacro che parla di vita contrapponendosi e dibattendosi ad un contemporaneo in cui l’indeterminato e la dissoluzione di punti fermi sono costanti. A.MO. guarda al momento storico quanto mai precario, di quanto la nostra esperienza, il nostro essere e la nostra sopravvivenza sia connessa ad un’alterità presente e costitutiva della nostra sostanza. Ecco quindi l’ esigenza di affrontare temi sociali, ambientali e legati all’ esistenza, ma anche la necessità di relazionarsi con la natura dalla quale siamo tutti sempre troppo distanti. Il lavoro proposto traccia un collegamento tra il rapporto uomo-natura, attraverso elementi fluidi, cristallini e trasparenti che rimandano al luogo magico di Venezia. Non mancano riflessioni più dirette comunicate dal video proposto. FATTO A MANO: video 8 minuti. In primo piano su fondo bianco compare un cuore animale, metafora di quello umano, conficcato da spilli e ornato da una corona di spine. Entrano in scena delle mani che tolgono la corona e gli spilli per poi suturarlo pazientemente con ago e filo bianco. L’immagine cruda che il video mette in evidenza, rimanda al significato profondo della ricostruzione simbolica rappresentato dalle mani. Le mani possono ricostruire il nuovo attraverso la forza e l’energia, il cuore può rimarginare le ferite lasciando però cicatrici.LUCCIOLE: Serie di quattro lavori con resina cucita su carta. Le lucciole sono avvolte da credenze e leggende. La loro figura è legata alla notte e al mondo dei sogni, ma anche a quella dei defunti. Sono il punto di contatto tra il mondo reale e quello onirico, magiche messaggere dell’inconscio. Il fascino e la pace che trasmettono rendono la loro anima pura e per questo intrigante. Anime nella lora nudità, nel loro essere più profondo sono una verità fluida che muta in continuazione come la vita stessa.
MEDUSA: creatura dal fascino sinistro, puro caos e irrazionalità. E’ un
aggrovigliamento di intrecci impossibili con il quale siamo costretti a confrontarci
attraverso la nostra immagine riflessa nello sfondo nero.
Visita il sito: www.moroanastasia.com
08 Settembre 2023 15:30 - 10 Settembre 2023 19:30
Esposizioni 2023
CIRCOLO ARCI "LUIGI NONO"
Fondamenta del Ponte Longo, 235/A - Giudecca 30133 Venezia VE, Italia
Fotografia generazionale, ovvero la generazione che visse gli anni '20 del 2000 è un progetto fotografico in evoluzione di Isabella Ponte. Di base a Venezia, ma aperto al mondo, è uno sguardo attento alle mille sfaccettature di una generazione.
Visita la pagina Instagram
08 Settembre 2023 15:30 - 10 Settembre 2023 19:30
Esposizioni 2023
SOTTOPORTEGO DE LA CROCE
Calle de la Croce, ZItelle - Giudecca
Nei giorni 8, 9 e 10 settembre
Alan Rogers lavorerà on-site tutto il giorno al Sotoportego de la Croce, vicino alle Zitelle e all'Ostello Generator. Lavorerà su otto cartelloni pubblicitari, aggiungendo materiale e reagendo alle informazioni esistenti. Alan è abituato a lavorare su progetti pubblici e accoglie domande, interazione e partecipazione da parte di coloro che desiderano saperne di più. Domenica sera il lavoro con il muro sigillato, strappato, per un ulteriore sviluppo.
Visita il sito
08 Settembre 2023 15:30 - 10 Settembre 2023 19:30
Esposizioni 2023
PATRONATO DON BOSCO
Calle Accademia dei Nobili, 618, 30133 Venezia, Italy
La natura è intorno a noi e si mostra in tutta la sua resilienza, potenza e irruenza. Gli alberi,
silenziosamente, respirano per noi, ci offrono la loro ombra, i loro frutti. Le loro radici, forti e tenaci
sono come ancore in mezzo al mare degli eventi. La natura, il nostro bene più grande, deve essere
protetta e non abusata.
Francesca Vittori indaga le forme e le rugosità di alberi secolari attraverso l’uso della penna e, allo
stesso tempo, restituisce alla natura l’importanza che merita.
08 Settembre 2023 15:30 - 10 Settembre 2023 19:30
Esposizioni 2023
CZ95
Calle della Croce 95, Giudecca 30133 Venezia VE, Italia
HEATING ESCORIA - To not stay still (2023) di Camilla Dalmazio è un progetto installativo e audiovisivo inerente l’autofagia, intesa come forma di autoconsunzione e insieme di autorigenerazione.
Quattro sculture su sale grosso e proiezione video mapping su sapone liquido: tre crateri di diverse forme e dimensioni colmi di sapone liquido diventano dei dispositivi visivi che contengono una proiezione video. Un busto androgino in cera di paraffina e lattice, dato dalla commistione di calchi di corpi diversi, sta disteso sul fianco ed è illuminato dall’interno.
HEATING > la termodinamica intende il calore come una forma di movimento, da qui
la parola
heating (riscaldamento), che in questa visualizzazione si distingue e al contempo racchiude il termine
eating (mangiare). L’atto del mangiare, e in questo caso di mangiare il proprio corpo, diviene un lavoro di auto-consumazione, di corrosione interna, una tensione tra movimento e desiderio che disfa e rifà la materia, rigenerandola in forme nuove.
ESCORIA > scoria ed escoriazione. La scoria è data dallo scarto di questo lavorio interno al corpo, una saliva schiumosa prodotta dall'azione autofagica. Escoriazione è la scorticatura della carne in forma di morsi che troviamo come soluzione di continuità della pelle del busto.
To not stay still > video che traduce l'autofagia in termini performativi. La produzione di saliva in sé è già un’azione autofagica, in quanto primo processo di attivazione della digestione, esacerbato dalla consumazione stessa dei propri denti. Il titolo suggerisce una soluzione alla stasi o forse una condizione a cui ci porta il mangiare il nostro stesso corpo dall'interno, disegnando un moto.
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